Booking.com, sempre più servizi per i consumatori

E’ la tecnologia che ha reso la società olandese, nata nel 1999, l’agenzia viaggi del mondo, un milione di pernottamenti prenotati ogni ora, un duopolio di fatto con Expedia sul turismo online.

Le persone cercano sempre più attività caratteristiche e locali, scelgono una casa o un appartamento privato piuttosto che l’hotel, e non si fermano alla stanza: vogliono un’esperienza. Per questo Booking sta testando Experiences, un servizio che consente di prenotare attraverso la piattaforma, oltre a volo e camera, anche escursioni, tour in bicicletta e biglietti per i musei. Un tentativo di rendere più rotonda l’offerta, non un cambiamento di pelle. La crescita dei viaggi online non è ancora finita, gli esperti di eMarketer la prevedono in doppia cifra a livello globale almeno fino al 2018. Trainata dai mercati emergenti di Asia, America Latina e Medio Oriente, su cui Booking è molto forte.

Sul servizio base, volo e hotel, la sfida resta classica, da prima epoca digitale: pubblicità online e posizionamento sui motori di ricerca, efficienza del processo di prenotazione, numero di alberghi sulla piattaforma e tariffe economiche. Qui Booking ha già dimostrato di essere un fuoriclasse, forte di un potere di contrattazione enorme con le strutture ricettive. Che conserverà anche dovesse passare la discussa norma “anti-Booking” contenuta nel disegno di legge sulla concorrenza, che vuole vietare la clausola con cui gli hotel si impegnano a non applicare sul proprio sito un prezzo inferiore a quello offerto sulle piattaforme. Ma sulla nuova frontiera del turismo digitale, quello dei viaggi alternativi e su misura, la società olandese, dal 2005 parte del gruppo americano Priceline, non è stata altrettanto reattiva. Rispetto al fenomeno AirBnb, che ha trasformato la vecchia vacanza in una scoperta delle dimore altrui. Ma anche rispetto alla rivale di sempre Expedia, che ha investito 4 miliardi di dollari per comprare Homeway, principale concorrente di AirBnb.

Booking cerca di sfruttare i dispositivi mobili, da cui ormai arriva un acquisto su tre, e l’intelligenza artificiale per assisterli. Anche questo, le attività locali, un settore in grande crescita nell’offerta digitale di turismo. Le esperienze che i viaggiatori cercano (e ora prenotano) su Tripadvisor. O su nuove piattaforme come l’italiana Musement, che ha appena chiuso un accordo di distribuzione con Travelport, sistema di pianificazione usato da 68mila agenzie viaggi in tutto il mondo. Booking ha fatto il primo test di Experiences in casa, a Amsterdam. Presto partiranno quelli a Parigi, Londra, New York e Dubai. A Roma è già possibile comprare l’ingresso per Colosseo o Musei Vaticani, una visita alle catacombe, un tour in bus o in bicicletta. Il valore aggiunto, ancora una volta, non è tanto nella particolarità delle attrazioni, quanto nella comodità, vera vocazione di casa. I biglietti si acquistano attraverso la app, si ottiene un codice Qr con cui presentarsi alla porta del museo, senza fila. 

tratto da affari & finanza

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