Coop riconferma la leadership e rilancia sulle aperture

La Coop chiude il 2017 con risultati in miglioramento e tende un ramoscello d’ulivo al governo sul tema (caro al Movimento 5 stelle) delle aperture festive. 

Il “suggerimento” delle Coop a Luigi Di Maio è quella di approvare la norma che ha già ottenuto il via libera alla Camera nella scorsa legislatura (con l’ok di Fi, Pd e M5s) che prevede 12 giorni di chiusura con 6 di flessibilità per l’esercente. 

L’ultimo rendiconto economico e sociale di Coop si chiude invece con qualche nota positiva malgrado il momento non facilissmo epr la grande distribuzione (specie per gli ipermercati). Il giro d’affari è cresciuto del 2,5% a 14,8 miliardi comprese le diversificazioni nelle agenzie del viaggio, nel gas, nelle tlc e nlle librerie. Il conto economico è in sostanziale equilibrio – meglio del 2016 – malgrado uno stato di salute del sistema a macchia di leopardo, con alcune delle cooperative in ampio utile e altre ancora a metà del guado della ristrutturazione. 

I numeri che interessano di più al vertice sono quelli che provano come la galassia Coop sia un mondo che funziona con regole diverse rispetto a quelle del resto della grande distribuzione: ci sono 6,8 milioni di soci, 59mila dipendenti, 56,7 milioni destinati a iniziative sociali, 90mila persone che hanno partecipato alle assemblee delle singole realtà e il 94,2% degli assunti arruolati con un contratto a tempo indeterminato. Sul fronte dei consumatori, i prodotti a marchio hanno raggiunto ormai i 2,7 miliardi di fatturato, con la qualità garantita da 3 milioni di controllo su una filiera fatta di 4.500 prodotti di cui1.148 tracciati dal campo o dalla stalla agli scaffali.

Tratto da repubblica.it

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