Debenhams, Sears e gli altri: l’ecommerce mette in crisi i grandi magazzini

La straordinaria crescita dell’ecommerce, che negli ultimi anni ha visto aumentare in maniera esponenziale il numero di utenti e degli introiti, pesa sugli operatori tradizionali della grande distribuzione. Mentre i giganti dello shopping online come Amazon, Alibaba ed eBay e altri portano i loro fatturati a livelli stellari e il sistema ecommerce macina nuovi adepti, molti grandi magazzini storici non riescono più a reggere il confronto e sono costretti a chiudere alcuni negozi.L’ultimo ad aver ammainato bandiera è lo storico gruppo britannico Debenhams, che ha annunciato di voler chiudere cinquanta dei suoi magazzini entro i prossimi tre o cinque anni. 

La decisione arriva dopo che nell’ultimo bilancio il gruppo ha riportato una perdita netta di 491,5 milioni di sterline, su un utile che nel 2017 era di 59 milioni.Oggi Debenhams, fondato a Londra 240 anni fa, conta 165 negozi e impiega 27mila dipendenti, ma le chiusure annunciate metterebbero a rischio oltre 5mila posti nel Regno Unito, secondo quanto riporta il quotidiano The Guardian. 

Il gruppo ha detto di voler assumere “misure critiche per generare liquidità, ridurre il debito e rimodellare il suo patrimonio immobiliare”. Pesa la concorrenza del segmento ecommerce.Ma lo storico grande magazzino di Londra non è l’unico a dover far fronte al crollo dei ricavi e ai bilanci in rosso. Due settimane fa, infatti, dall’altra parte dell’oceano, il gruppo statunitense Sears ha dichiarato fallimento e a chiesto l’accesso al Chapter 11 al tribunale di White Plans.

Tratto da wired.it

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