Dolce & Gabbana gioca al rilancio nel design

La griffe di Domenico Dolce e Stefano
Gabbana ha messo l’accento sulle architetture del retail, oggetto di una
radicale trasformazione iniziata a settembre 2016, in occasione
dell’opening della nuova boutique di via Montenapoleone a Milano. 

In
quell’occasione la maison da 1,2 miliardi di euro di fatturato aveva
manifestato la volontà di rivoluzionare la propria rete distributiva
archiviando l’idea del concept store unico per tutto il mondo. «In un
mondo già fin troppo globalizzato abbiamo voluto mettere mano al nostro
concept retail per creare spazi che riflettessero i nostri valori
rispettando le caratteristiche architettoniche della città in cui
sorgono» hanno spiegato i due designer. «Abbiamo affidato la
realizzazione delle nuove boutique a grandi studi di architettura che
hanno capito il nostro desiderio di creare esperienze diverse,
rispettose delle location e capaci di dare ai nostri clienti uno
spaccato sul mondo Dolce & Gabbana sempre diverso ed emozionante». 

E
i progetti della #DGEVOLUTION sono stati svelati nella cornice
speciale del piano nobile della Sartoria di corso Venezia. Partendo dal
lavoro di Steven Harris che, con il suo team, ha firmato lo spazio Dolce
& Gabbana di St. Barth inaugurato lo scorso capodanno e che si
prepara a svelare il progetto della boutique di New York e quello dello
store di Beverly hills, in Rodeo Drive, che comprende un giardino
mediterraneo interno. E se lo studio italiano Storage associati ha
tratteggiato l’allure dei monomarca di Capri e Porto Cervo, a quello
nipponico Curiosity è stato affidato lo sviluppo delle boutique di
Milano e Tokyo, inaugurate nel 2016, nonché Londra in Old Bond street e
Miami. E proprio il Giappone si conferma uno dei paesi più caldi per la
griffe, che prevede una nuova apertura a Osaka su progetto degli
olandesi di gli Mvrdv. 

A completare il viaggio architettonico Julien
Rousean di Fresh architecture, a cui è stato affidato lo spazio di
Parigi in avenue Montaigne, ed Eric Carlson dello Studio Carbondale. A
cui toccherà il compito di sviluppare le prossime due aperture di
Venezia e Montecarlo, attese entro l’estate.

tratto da mf fashion

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