Esselunga compie 60 anni, in mostra oggetti cult e memorabilia

Fino a 9 miliardi di euro: tanto varrebbe l’Esselunga, la creatura di Bernardo Caprotti che ha appena spento le sue prime 60 candeline. 

Così non c’è solo una mostra per celebrare il glorioso passato e il ritorno al futuro di una delle maggiori aziende italiane ma anche il regalo di analisti, private equity e investitori che rivedono al rialzo le stime sul valore di mercato del gruppo.

Lo scorso anno Blackstone e Cvc avevano offerto fino a 6 miliardi di euro per Esselunga, a giugno il colosso cinese Yida Investment aveva rilanciato a 7,3 miliardi e ora le banche e gli investitori, che hanno partecipato al road show per il collocamento del bond da un miliardo, valutano l’azienda fino a 9 miliardi, cioè quanto i ricavi attesi per quest’anno. La cifra deriva anche da un confronto con i grandi competitor internazionali, rivali come l’olandese Ahold e la francese Carrefour o come il gigante Usa Walmart. Tutti hanno una fortissima leadership, stessa caratteristica del gruppo italiano che nelle regioni in cui opera ha una quota di mercato del 21,4%. Sul valore finale influisce anche l’importante portafoglio immobiliare iscritto a bilancio a 3,8 miliardi. 

La società guidata da Carlo Salza ha in programma un futuro dove l’e-commerce avrà un ruolo crescente. Già oggi le vendite online rappresentano di fatto il più grande dei 157 punti vendita di Esselunga, dato che il sito Internet del gruppo fattura come tre grandi supermercati. Per il 2018 la società ha in agenda sia l’apertura di 3 nuovi centri commerciali, sia importanti investimenti sui servizi web e sulle consegne.

Il formato di Esselunga è infatti maggiormente efficace sulle grandi superfici dove il gruppo riesce a esprimere al meglio la qualità dei suoi prodotti freschi, che spaziano dalla verdura al pesce, con un focus sui 40 milioni di piatti pronti che il gruppo vende ogni anno. E così mentre tanti rivali si sono andati specializzando sui piccoli supermercati aperti 24 ore, Esselunga ha continuato a puntare sul grande supermercato con la “S” lunga da cui tutto è cominciato. Standard & Poor’s stima che l’azienda chiuderà il 2017 con oltre 8,9 miliardi di ricavi e fino a 800 milioni di margine lordo

Tratto da La Repubblica

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