Giardino e palestra, le nuove boutiques

Dal giardino alla stanza del gelo fino alla palestra: se i sociologi invitano «a regalare esperienze anziché oggetti», l’indicazione è già una realtà del nuovo corso dei punti vendita di moda. 

Quelle che un tempo erano semplicemente boutique. La spettacolare conferma arriva dal «Gucci Garden» nelle sale medievali del Palazzo della Mercanzia di Firenze. Al piano terreno, una boutique di pezzi unici mescolati ai libri del book shop: tomi antichi della libreria Cascinelli, e volumi d’avanguardia in una wunderkammer cartacea dove non mancano i gadget come fiammiferi e quaderni a 20 euro. 

Astuzie affinchè chiunque possa portarsi via «memorabilia» di questo tempio del lusso.

Al primo e al secondo piano del palazzo si aprono le sei sale della Gucci Garden Galleria: una selezione di pezzi d’archivio della maison curata da Maria Luisa Frisa al motto di «Guccification». Al tutto si sommano i capi della precollezione 2018 presentata proprio qui a Firenze. Insomma il passato per corroborare l’identità, la storia e l’appeal del marchio a sostegno delle vendite del presente. Una perfetta fusione tra prodotto, food e storia

Fatto sta che i punti vendita di nuova generazione sono orientati verso questo nuovo corso che pone il potenziale acquirente, un tempo intimidito dai commessi,protagonista assoluto di un’esperienza unica e in prima persona: il cosiddetto consumautore/consumattore. Così Valentino trasforma nei giorni delle sfilate (dopo Firenze Milano e Parigi) le boutiques nella palestra VLTN, con vendita speciale di accessori sportivi che spaziano dalla T Shirt di culto ai lacci delle scarpe personalizzati.

Anche Woolrich per festeggiare il nuovo punto vendita dello storico marchio di coperte e giacconi testa nuove experience. Nello spazio c’è addirittura una stanza del gelo dove il cliente può testare in prima persona le proprietà isolanti dei capi spalla. Ma c’è di più. I macro tartan rossi e neri di Woorlich ricoprono l’intera facciata del negozio, riscaldando in tutti i sensi, il grigiore di Milano. Così, anche i passanti che non entrano nel negozio si portano a casa un ricordo del marchio.  O meglio ancora, un selfie che rimbalza nel mondo come pubblicità gratuita dell’insegna.

Tratto da La Stampa

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