Hard-luxury, rivoluzione Internet

 Iwc, il brand nel portafoglio di Compagnie Financiere Richemont, a ridosso di Baselword, la vetrina mondiale dell’orologeria e gioielleria di lusso, ha lanciato il suo nuovo strumento per permettere ai clienti di crearsi la propria versione di orologi. Un tool del su misura, che nell’era digitale ripropone il concetto di artigianalità dei sarti di Savile Road, a Londra, ma in versione hi-tech. Il lancio è avvenuto a distanza esatta di un anno dall’inagurazione in Usa di una boutique online monomarca. Lo strumento per autoprogettare il modello dei propri sogni è al momento limitata a un singolo modello, Ingenieur Chronograph. 

Il mondo fashion è alle prese con la rivoluzione Internet. Le griffe più esclusive sono tutte sbarcate sul web: dopo anni di diffidenza hanno capito che vendere o anche solo presentare i propri capi online fa aumentare il giro d’affari. La svolta definitiva è stata l’Opa di Richemont su Ynap, il portale e-commerce più grande d’Europa, con piattaforme anche all’estero, a partire dalla Cina. Il canale Internet per il lusso è diventato soprattutto un canale di engagement, di fidelizzazione e la profilazione del cliente consente di realizzare online delle offerte su misura. Louis Vuitton, per esempio, ha addirittura un assistente vocale che, grazie alle tecnologie, può intervenire in aiuto del cliente per proporre capi ad hoc.

In termini di offerta la parte del leone la fanno i vestiti, ma gli acquisti che incidono di più sulle vendite globali del proprio comparto sono i capi per i piccoli e la bigiotteria, che arrivano a incidere fino al 30%. Ma online si vendono anche gioielli da 30mila e oltre euro. Cartier, del gruppo Richemont, Tiffany, indipendente, e Bulgari, punta di diamante di Lvmh, sono presenti tutti e tre nel mondo digitale. Con differenti strategie.

A parte gli Usa, i consumatori del mondo, dagli italiani ai cinesi, continuano a preferire orologi tradizionali di marchi ben riconoscibili, con una loro storia alle spalle. 

La maggior parte dei brand spende tra i 30% e il 50% del budget totale per il marketing sui canali digitali. Ma secondo Wwr, WorldWatchReport, pubblicato da Digital Luxury Group, e che costituisce il benchmark dell’industria degli orologi, ora bisogna puntare a costruire una presenza integrata su WeChat. Necessaria per consolidare i rapporti con i clienti cinesi, soprattutto i più giovani. È andata alla grande, per esempio, la campagna di Natale di Swarovsky su WeChat, la piaffaforma di Tencent che è diventata la nuova frontiera per le griffe che vogliono vendere nel Dragone, il paese che fa da traino all’e-commerce ma anche alla vendita di orologi. I

Tratto da affari&finanza

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