Hard Rock cresce in tutto il mondo

In controtendenza rispetto ad altri brand americani legati al “food” che negli ultimi tempi hanno visto il loro fatturato in calo, e le loro sedi diminuire, Hard Rock International, oggi presente in 69 paesi per un fatturato complessivo di 4,5 miliardi di dollari, continua a crescere in tutto il mondo. E ad allargare la propria attività: oltre ai 165 “Cafe” nelle principali città, Hard Rock è proprietaria e gestisce anche hotel e casinò. Tra le maggiori strutture spiccano i due hotel-casinò di Tampa, in Florida e Hollywood, cui si sono aggiunte altre location a Bali, Cancun, Las Vegas, e il più recente hotel di Ibiza. Nuovi progetti di Hard Rock Hotel in Europa riguardano Berlino e Gran Canaria in Spagna, mentre anche l’Italia, con Roma e Milano, appare un’opzione valutata dai vertici. Ad assicurarlo è Hamish Dodds, Ceo di Hard Rock International dal 2004 dopo una lunga esperienza nel settore del food and beverage internazionale presso aziende del calibro di PepsiCo.

L’espansione del marchio in Italia non riguarderà soltanto gli hotel, ma anche i ristoranti-cafe, core business dell’attività a partire dal 1971 quando Isaac Tigrett e Peter Morton fondarono il primo Hard Rock Cafe a Londra. Sono già presenti a Roma, Firenze e Venezia, una prossima apertura è prevista a Milano.

La vera sorpresa, tuttavia, è la possibilità, ancora in fase di definizione, dell’apertura di un Hard Rock shop in Vaticano, per la gioia dei fedelissimi del brand che aggiungerebbero alla collezione la T-shirt bianca con il logo Hard Rock Vatican. Un business, quindi, che continua a crescere sia in termini di offerta internazionale che di fatturato. Per creare un’offerta food di qualità, al cibo tradizionale americano la catena abbina prodotti locali. Ognuno dei cafe ha il suo hamburger local che varia non soltanto di paese in paese, ma a volte perfino di città in città. Così se l’India hai il suo Tandoori chicken burger, a Roma, Firenze e Venezia l’hamburger è rispettivamente accompagnato da cacio e pepe, salame toscano e asiago e speck. Da sempre poi Hard Rock abbina alla ristorarazione un’ampia offerta culturale e musicale. Tutto cominciò con la chitarra di Eric Clapton, che regalò una sua chitarra Fender a un cafe della catena a Londra. Oggi Hard Rock detiene la più grande collezione di cimeli musicali esistente, con oltre 74.000 pezzi esposti al pubblico nelle sedi di tutto il mondo. Hard Rock è anche famoso per il fashion: la T-shirt bianca con il logo Hard Rock rappresenta uno dei pezzi di merchandising più venduti in assoluto. Infine, c’è anche un’attività di organizzazione di eventi di ogni tipo, che cominciò quando i Deep Purple presentarono un loro album in un altro Hard Rock a Londra.

Dal punto di vista del marketing, Hard Rock abbina all’intensa attività sui social media, che ancora una volta trova negli italiani il più ampio numero di fan su Facebook, una proposta di numerosi eventi adatti ad ogni target, a partire dai concerti Rock: negli ultimi sei anni Hard Rock ha portato in Italia artisti come Iggy Pop, Simple Minds, Mike and the Mechanics, uniti in concerti di piazza a band italiane come Negramaro e Modà. I concerti sono stati seguiti da oltre 75.000 spettatori. A questi si aggiungono gli happy hour, i family brunch domenicali con laboratori per bambini e attività creative per famiglie, il progetto didattico School of Rock che ha accolto oltre 20.000 studenti partecipanti e le serate di live music. 

tratto da affari e finanza

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