Il mondo del retail sta cambiando?

È vero che è in corso una rivoluzione globale nel mondo del retail? Sbagliato! Ma sicuramente il fatto che ‘Toys r Us’ ha chiuso, Sears è appena fallito e tutti gli altri principali grandi magazzini sono in sofferenza indica che è un qualcosa di endemico, dannoso, chiamalo come vuoi – hai presente una rivoluzione? 

C’è anche un grafico che spiega TUTTO ciò che occorre sapere per comprendere quest’isteria collettiva. Guardiamo più attentamente i dati:

Negozi fisici totali negli Stati Uniti nel 2017 – IN CRESCITA.

Vendite medie per negozio negli Stati Uniti nel 2017 – IN CRESCITA.

Saldo 2017 delle aperture di nuovi alimentari, discount e magazzini all’ingrosso – IN CRESCITA di 2.680 negoziI

l 90% dello shopping attuale e l’80% di quello nel 2025 avverranno ancora nei negozi fisici.

Quindi alcuni retailers hanno ignorato i discorsi sulla rivoluzione, come Aldi e TJ Maxx che stanno attivamente aprendo nuovi negozi. E Generazione Z cosa c’entra con tutto questo? Quello che è cambiato riguarda i grandi magazzini e i centri commerciali; sono loro, tra tutti, che stanno assistendo al declino più rilevante. Come mai? Queste strutture si collocano prevalentemente in quella che è la noiosa terra di mezzo, che non si scosta molto dall’offrire un’“esperienza” clamorosamente poco ispirante. Anche Amazon.com non offre un’esperienza di acquisto emozionante ma è al 10000% più comodo, probabilmente più economico, probabilmente meglio assortito e forse anche più rapido nel consegnarti i prodotti. Il suo vantaggio competitivo è proprio questo, perciò perché dovrei recarmi di persona in diversi negozi per acquistare prodotti a basso coinvolgimento emotivo come tergicristalli, batterie ricaricabili, guanti da forno, la e disincrostante per la macchina del caffè, come ho fatto proprio la settimana scorsa. Su Amazon c’è maggiore rapidità, maggiore convenienza e minor fastidio. Ciò significa che la terra di mezzo delle cose noiose sta correndo il rischio più grande.Ma ciò non significa necessariamente che tutti i prodotti a basso coinvolgimento emotivo non abbiano successo nel alta retail. 

Un esempio perfetto è TJ Maxx. È normale se pensi che gli store TJ Maxx vendano prevalentemente prodotti a basso coinvolgimento, di media qualità e della scorsa stagione MA quello che offrono al consumatore è l’elemento “sorpresa”, perché il loro stock cambia in continuazione… Il consumatore potrà trovare quel particolare oggetto di design ad un prezzo stracciato o un pezzo d’arredamento che non aveva mai visto prima. È questa esperienza da caccia al tesoro che fa emozionare i clienti da TJ Maxx e che li fa tornare. È il loro tratto distintivo.

Ce n’è abbastanza per spaventare a morte qualsiasi CEO del retail ma è anche tempo di cogliere l’occasione per ridefinire quella che è l’esperienza in-store. I retailers devono, come punto di partenza, essere capaci di pensare a qualcosa per cui valga la pena immergersi, e poi investire nella tecnologia per offrire questa esperienza. Invece di essere una rivoluzione, forse la Generazione Z sta solo decretando una rinascita.

Sei interessato a saperne di più? Leggi quello che i 50 top dirigenti retail stanno facendo per adeguarsi alle esigenze retail della Generazione Z, scarica l’esclusivo report a questo link.

Tratto da vertivco.com

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