Il retailer di giocattoli Toys’R’Us dichiara bancarotta

Che il mercato delle vendite al dettaglio soffra la concorrenza del commercio elettronico non è certo un mistero. Questa volta però, la vittima è di quelle davvero illustri: si tratta di Toys’R’Us, il gigante Usa dei giocattoli che in questi giorni è stato costretto a depositare la documentazione per il Chapter 11, la bancarotta assistita. Basti pensare che nel 2007 gestiva un giro d’affari di quasi 14 miliardi di dollari. 

In una nota riportata dalla società si legge che è in corso “una ristrutturazione finanziaria per assicurare che i giocattoli sopravvivano alle prossime generazioni”. In realtà, il ricorso al Chapter 11 è solo l’ultimo segnale, in ordine temporale, della crisi dell’industria delle vendite al dettaglio che risente dell’ascesa di Amazon.

Toys R’ Us punta a ristrutturare i suoi 400 milioni di dollari di debito in scadenza il prossimo anno. L’ipotesi di una bancarotta aleggia da giorni e ha spinto le agenzie di rating a tagliare la loro valutazione sulla società, riflettendo le attese del mercato. Nelle ultime ore Standard & Poor’s e Fitch hanno rivisto al ribasso il rating di Tots R’ Us in seguito alla crescente possibilità di una ristrutturazione del debito.

Del resto, negli Usa i consumi online crescono il doppio di quelli al dettaglio. Secondo le statistiche della National Retail Federation, il numero di shopper online durante l’ultimo ponte del Black Friday ha superato di 10 milioni quelli fisici. Con numeri di questo tipo, era inevitabile che non aleggiasse nell’aria l’ipotesi di bancarotta per Toys’R’Us.

Tratto da Wired

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