Industria Ue all’attacco di Amazon e Alibaba sui falsi online

Nei giorni più caldi dello shopping online, quelli che portano al periodo natalizio e inaugurati ufficialmente dal Black Friday, sui tavoli di Bruxelles piombano le apprensioni e i timori delle aziende. Nel mirino le aggressive campagne di Amazon o Alibaba, che proprio qualche giorno fa nel corso del “Single Day” ha realizzato vendite per 25,3 miliardi di dollari, tutti in un solo giorno.

Un ampio gruppo di aziende internazionali ha scritto una lettera al presidente della Commissione europea per sensibilizzare l’esecutivo comunitario al grave problema della contraffazione dei prodotti di largo consumo, provenienti in particolare dall’Asia. La presa di posizione giunge mentre l’establishment comunitario sta rivedendo la sua politica commerciale per meglio difendersi da quella che ritiene concorrenza sleale dei paesi emergenti..

La lettera è firmata da un centinaio di imprese internazionali e associazioni imprenditoriali. Tra i firmatari anche Apple, Adidas, Chanel, Lego, Michelin, Prada, Dior, Bayer, Lvmh e Cassina. L’industria dei beni di consumo è sempre più scontenta a causa della scelta sorprendente della Commissione di non dare la priorità alla lotta contro i beni contraffatti disponibili in vendita online sulle piattaforme e-commerce come Amazon o Alibaba.

Queste 87 aziende e 13 associazioni fanno appello alla Commissione europea affinché agisca immediatamente, perché temono che la Commissione trascurerà il problema importante della contraffazione, anche se ha già agito contro lo hate speech o i contenuti illeciti online, e studia adesso azioni nel quadro della tassazione delle aziende digitali. 

In un rapporto del 2016, l’Ocse calcola che i reati di violazione della proprietà intellettuale provocano danni a livello mondiale per oltre 450 miliardi di dollari. Non è la prima volta che il settore imprenditoriale si appella alla Commissione perché questa faccia nuovi sforzi nella lotta contro la contraffazione. Proprio perché delusa dalla reazione dell’esecutivo comunitario, i firmatari hanno deciso di rinnovare il loro appello.

tratto da il Sole24Ore

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