L’e-commerce continua a crescere

I Paesi a più alto tasso
di penetrazione di vendite online sono Usa e Cina. In Europa, secondo dati
Eurostat, la Gran Bretagna guida la classifica dello shopping digitale,
la Romana la chiude e l’Italia è quintultima in graduatoria. Tempo libero
e intrattenimento generano il 4% del fatturato. 

Lo scorso anno, secondo i calcoli
dell’Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano, gli italiani hanno comprato
sul web merci e servizi per 23,6 miliardi di euro: il 17% in più rispetto al 2016.
L’Istat stima che oltre la metà dei connazionali, il 53%, fa acquisti su Internet.
Libri, musica, film, ma anche fashion, arredamento, elettronica e prodotti di bellezza:
questi i settori che si dividono la torta. 

I web shopper italiani sono 22 milioni, di cui 16,2
milioni abituali e 5,8 milioni occasionali, con almeno un acquisto online l’anno. Su tutti Amazon, ma non solo: sono 18 mila le aziende italiane che commerciano via Internet,
più 8,4% rispetto al 2016, secondo Confesercenti. A queste si sommano 10 mila negozi
tradizionali che hanno aperto vetrine sulla rete. 

Dal 2012 al 2017 queste imprese
sono cresciute di 7.500 unità, con una media di quattro in più al giorno. Ma il business
è concentrato: le prime 20 in classifica generano il 7% del mercato e le prime 250 il 95%. La maggior
parte delle vendite online avviene all’interno del proprio Paese: 97% la media europea,
98% in Italia. In merito a questo, il Parlamento UE ha appena dato il via libera alla fine del cosiddetto
geo-blocking. Da gennaio 2019, in Europa, non ci saranno più restrizioni né costi extra
agli acquisti online di accessori e servizi in base alla localizzazione geografica del cliente.

Tratto da La Repubblica

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