L’Oreal, nuove acquisizioni nell’era e-commerce

Il colosso francese ha annunciato l’intenzione di comprare IT Cosmetics, una società di trucchi e di trattamenti per problemi della pelle fondata nel 2008.

La settimana scorsa anche l’olandese Unilever ha messo le mani su un’altra start-up statunitense, Dollar Shave Club, leader americana delle vendite online di rasoi maschili Importo della transazione: un miliardo di dollari, cioè proprio sette volte il fatturato annuale della società.

Con il digitale, le barriere all’ingresso sul mercato che sono rappresentate dal marketing e dalla distribuzione, sono completamente cambiate, causando una “uberizzazione” del mercato della bellezza

La maggior parte di questi influencer sono delle consumatrici appassionate di prodotti di bellezza, soprattutto giovani, come il loro pubblico, quello dei “millennials”, la generazione che è cresciuta con Internet negli anni 2000, poi con gli smartphone e i selfie.

Per attirarli, i grandi gruppi di cosmetici hanno iniziato a creare delle partnership promozionali con varie celebrità delle reti sociali, come L’Oréal con la YouTuber americana Michelle Phan o la francese Enjoy Phoenix, o Estée Lauder con l’Instagrammer Kendall Jenner.

Invece, alcuni marchi statunitensi di nicchia, come Tarte, Too Faced, E.L.F. Cosmetics, Anastasia Beverly Hills o IT Cosmetics hanno puntato su delle influencer meno conosciute, ma dalla popolarità crescente, e più vicine al loro pubblico di riferimento.

Questi marchi mettono a loro disposizione gratuitamente i loro nuovi prodotti, per testarli e commentarli sulle reti sociali. Una strategia di marketing poco costosa che si è rivelata molto redditizia.

L’Oréal ha reagito acquistando NYX a fine 2014, altro marchio statunitense di make-up molto in voga, per ispirarsi al suo modello e sviluppare il marchio a livello globale.

In collaborazione con YouTube, L’Oréal Paris ha invece lanciato di recente “BeautyTube”, un laboratorio online destinato a formare degli YouTuber della bellezza.

Molti marchi o distributori di cosmetici pagano degli influencer per amplificare la loro presenza sui social network.

tratto da fashionmag

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