La triste fine di Toys R Us

La nota catena di giocattoli Toys R Us potrebbe presto liquidare le sue operazioni negli Stati Uniti e chiudere così i suoi negozi dislocati in quell’area del globo, secondo quanto riportato da diverse fonti a Bloomberg.

A seguito dell’impossibilità di trovare un investitore che la salvasse dalla bancarotta, o di un accordo sul debito, Toys R Us aveva incassato lo scorso settembre un prestito da 3.1 miliardi per risollevare il suo business. Le vendite dei giocattoli durante le festività natalizie, quelle notoriamente più fruttuose dell’anno, sarebbero state però molto deludenti, tanto da rendere i progetti di ripristino delle attività praticamente impossibili.

Secondo le testate americane,  sembra che negli ultimi giorni sia diventata sempre più probabile la chiusura dei negozi dislocati negli Stati Uniti: le fonti, che hanno chiesto di restare anonime poiché l’informazione è riservata, sostengono che le speranze di salvare Toys R Us in America stiano ormai svanendo. Difficile è l’apparizione di un compratore dell’ultimo minuto o, ancora, che gli istituti di credito siano d’accordo sui termini di una ristrutturazione del debito.

La notizia ha avuto un grande impatto in Borsa anche sui due più grandi produttori di giocattoli al globo, distribuiti proprio da Toys R Us: si tratta di Mattel e di Hasbro, i quali in precedenza avevano spiegato che la dichiarazione di bancarotta del loro rivenditore ha avuto un impatto significativo sulle loro attività.

Se la chiusura sarà confermata, sarà un duro colpo per l’intera industria dei giocattoli negli Stati Uniti. Fondata nel 1948, Toys R Us è arrivata ad avere a gennaio oltre 800 negozi negli Usa, ma il settore dei giochi sta faticando a tenere il passo delle nuove forme di divertimento dei bambini di oggi, che ovviamente hanno tutte a che fare con l’esplosione del mondo digitale.

Tratto da ilgiornale

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