Levi’s: laser robot al posto degli operai

Il lavoro delle mani è importante, ma la velocità – per lo meno in certe fasi di lavorazione – lo è molto di più. Lo dimostra il caso di Levi’s, che sta sperimentando nei suoi impianti il laser al posto degli operai per trattamenti come sfilacciature, buchi e sbiadimenti del denim.

Come riporta Financial Times, attraverso la procedura manuale realizzare determinati effetti speciali applicati al jeanswear richiede sette o otto minuti, contro i 90 secondi del laser. Quello di Levi’s sarebbe il primo passo per arrivare a una completa automatizzazione di queste fasi entro il 2020.

Oltre al vantaggio del risparmio su tempi e costi, in modo da battere sul tempo i competitor – si parla di un dimezzamento del ciclo di produzione e distribuzione -, sembra che con il laser l’azienda riuscirebbe a ridurre drasticamente anche le sostanze chimiche impiegate.

La nuova tecnologia è già oltre la fase di studio, visto che Levi Strauss la sta testando in Messico presso Apparel International, suo fornitore di tessuto.

Che fine faranno gli operai? Anche se l’a.d. Chip Bergh fornisce una risposta tranquillizzante – «Li sposteremo su altri processi» -, è probabile che nelle fabbriche circoli una certa apprensione.

Nel 2017 i ricavi di Levi’s sono cresciuti dell’8%, sfiorando i 5 miliardi di dollari, ma l’utile si è ridotto del 3%, a 281 milioni di dollari (nella foto, un’immagine ripresa dall’account Instagram di Levi’s).

Tratto da fashionmagazine.it

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