Mc Donald’s punta a ridurre il suo impatto ambientale

I 37,000 ristoranti del gigante del fast food in tutto il mondo creano enormi mucchi di immondizia. A oggi solo il 10% delle sedi McDonald’s nel mondo ricicla la propria spazzatura. Praticamente ogni singola transazione comporta la vendita di cibo confezionato in un imballaggio che è stato progettato per essere usato una sola volta prima di essere gettato nella spazzatura e dimenticato. 

Per questo motivo, McDonald’s punta a cambiare entro il 2025 tutto il suo packiging a livello mondiale, scegliendo  oggetti provenienti fonti rinnovabili, riciclati o certificati e introducendo  al contempo una recycling collection in tutti i negozi, allo scopo di essere meno impattante sull’ambiente. All’interno di ogni store, attraverso del personale dedicato, i clienti saranno invitati ed educati a separare la loro spazzatura una volta finito di mangiare.

 “Sappiamo che i nostri clienti si preoccupano di questa questione. Il packaging è un problema ambientale di prim’ordine che pensano che dovremmo affrontare,” ha affermato Francesca DeBiase, McDonald’s Chief Supply Chain and Sustainability Officer. “Questo rientra nella nostra evoluzione a diventare un McDonald’s migliore.”

Tuttavia, anche se alcune catene di fast food si sono già impegnate ad utilizzare imballaggi più sostenibili (le tazze Starbucks sono realizzate con il 10% di materiale riciclato e la carta da sandwich di Subway contiene il 40% di fibre post-consumo)  il problema è che c’è un alta probabilità che questi materiali finiranno comunque in discarica, dato che molte città, soprattutto in Usa, non hanno programmi di riciclaggio. 

In merito, l’azienda a affermato: “McDonald’s capisce che le infrastrutture di riciclaggio, i regolamenti e i comportamenti dei consumatori variano da città a città e da nazione a nazione in tutto il mondo, ma prevede di far parte della soluzione e contribuire a influenzare un cambiamento potente”.

Tratto da blog.ispira.com

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