Snapchat futuro dei brand in Italia?

Negli Stati Uniti è già all’apice del successo e consente ai marchi di comunicare in modo esclusivo con giovani under 35, monetizzando l’audience. Ecco perché servirà anche a noi.

In Italia non è ancora decollato e, stando ai dati Audiweb-Nielsen, a marzo contava poco più di 250mila utenti mensili. Come dimostrano tuttavia i fenomeni Facebook, Whatsapp e Instagram, se oggi negli Usa ha conquistato oltre 100 milioni di persone attive quotidianamente, diventando l’applicazione di punta tra i giovani, ci sono tutti i presupposti perché il fenomeno arrivi anche da noi, aprendo a un potenziale davvero enorme per i brand.

Di cosa stiamo parlando? Di Snapchat naturalmente, il servizio di messaggistica istantanea per dispositivi mobile lanciato nel 2011 negli Stati Uniti da Bobby Murphy ed Evan Spiegel. Il suo successo è stato esplosivo: a livello globale ha già superato social come Pinterest e Linkedin e in patria ha scalato in breve tempo la vetta facendo preoccupare Zuckerberg, che nel 2013, non a caso, ha messo sul piatto un’offerta da 3 miliardi di dollari per acquistarlo (rifiutata, come quella di molti altri).

Snapchat, in sintesi, si distingue dalle altre applicazioni perché consente agli utenti, che hanno i rispettivi numeri di telefono ed hanno accettato la reciproca amicizia, di scambiarsi messaggi, foto e brevi video (non oltre i 10 secondi), che poco dopo la visualizzazione si cancellano automaticamente. Offre la possibilità di chattare in real time testualmente o in video, di applicare numerosi filtri divertenti alle foto e di realizzare album condivisi pubblicamente, in cui caricare delle cosiddette storie composte da immagini o filmati.

Per i brand e le aziende è particolarmente importante perché da fine 2014 ha aperto ufficialmente agli inserzionisti, lanciando tra l’altro il sistema Snapcash, che consente di effettuare pagamenti. L’applicazione sta sperimentando sempre più funzionalità di e-commerce, advertising e in grado di monetizzare questa immensa audience, che risulta tra l’altro particolarmente targettizzata. I primi fruitori di Snapchat sono infatti i giovani sotto i 35 anni, a prevalenza donne, in linea con lo stretto legame che l’applicazione intrattiene con il mondo del fashion.

Grazie alle sue caratteristiche di istantaneità e velocità, Snapchat fa leva sull’acquisto d’impulso e sull’esclusività del momento. Consente ai brand di inviare promozioni e coupon personalizzati e mettere in atto strategie comunicative efficaci. Negli Usa è ampiamente usato da marchi, retailer ma anche da produttori televisivi per aumentare ad esempio l’engagement di una serie tv mostrando il making off attraverso il sistema delle storie pubbliche.

Le opportunità sono tutte in via di sviluppo e promettono di arrivare anche nel nostro Paese, dove già si stanno facendo passi avanti in quanto a popolarità dell’applicazione. L’ultima edizione del talent X Factor, ad esempio, l’ha utilizzata per raccontare tutta l’esperienza del programma, ma vi hanno già fatto ricorso anche Mtv Italia, Smemoranda, il format Grande Fratello, nonché blogger e influencer celebri che ne spingono la diffusione.

Facebook, nel frattempo, dopo il mancato acquisto prende esempio dal modello Snapchat e sperimenta a sua volta in Francia i primi messaggi usa e getta.

tratto da http://www.mark-up.it/

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