Svolta salutista per McDonald’s

Il menù Happy Meal di McDonald’s cambierà. E in profondità. Dopo anni di studi massacranti e indagini sulla qualità dei panini, il colosso mondiale del fast-food continua la sua corsa verso la diversificazione e l’allineamento su standard nutrizionali più bilanciati e salutari. A tal proposito, il gruppo di Oak Brook ha appena annunciato di aver venduto ben 150mila McVegan nei ristoranti in cui quella portata è stata introdotta, in alcuni ristoranti statunitensi e in Finlandia, dov’era partita la sperimentazione.

Al netto delle modifiche che verranno introdotte – dalle porzioni di patatine per bambini che rimpiazzeranno le attuali standard alla riformulazione della composizione delle bevande – la mossa rientra in una strategia commerciale di proporzioni pachidermiche, orientata – spiega una nota – a sfruttare le dimensioni di una catena da 36mila ristoranti che servono 70 milioni di persone al giorno.

Una mossa celebrata con entusiasmo da molte associazioni di medici, per esempio dall’American Heart Association, ma ovviamente obbligata. In particolare dalla sempre più elevata attenzione per scelte alimentari salutari, in patria oltre che all’estero. La clientela sceglie sempre di più prodotti freschi, a basso contenuto calorico, che hanno per esempio favorito l’apertura di catene come Salad and Go, LocoL o Everytable.

Insomma, se non voleva improvvisamente risultare fuori gioco McDonald’s – che adesso cresce a ritmi importanti sotto la guida dell’amministratore delegato Steve Easterbrook, salito in cattedra proprio in mezzo alla crisi, con vendite a +8% nell’ultimo trimestre e mille nuovi ristoranti in programmanel 2018 – aveva bisogno di sposare il movimento che viaggia ancora in questa direzione. E che non è più una moda ma un cambiamento di abitudini molto profondo. Dalle uova provenienti da galline allevate a terra al lavoro con gli esperti fino ai polli senza antibiotici, sono ormai anni che la musica è (almeno in parte) cambiata.

Tratto da wired.it

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