Dall’Italia con furore. Anche Miscusi va all’estero

Miscusi punta all’internazionalizzazione. Il brand italiano di pasta fondato nel 2017 da Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese ha infatti annunciato l’apertura del primo locale fuori dall’Italia che avverrà a Londra nella centralissima Covent Garden. Miscusi, che recentemente ha chiuso un round di investimento da 20 milioni di euro guidato da Mip – il fondo di venture capital di cui Angelo Moratti è anchor investor -, con il sostegno del fondo americano Kitchen Fund, già investitore di numerose realtà food internazionali di successo, ha avviato così la fase di internazionalizzazione che ha come obiettivo quello di “diffondere lo stile di vita mediterraneo nel mondo, attraverso una pasta dagli ingredienti rigenerativi per l’uomo e per l’ambiente”, come spiega l’azienda.

Il locale, di circa 400 mq, potrà ospitare sino a 163 coperti tra interno, dehor e una terrazza al primo piano.

“È da quando abbiamo aperto il primo locale a Milano nel 2017 che vogliamo portare Miscusi nel mondo”, afferma Cartasegna. “Dopo quattro anni, una dozzina di ristoranti in una manciata di città italiane e milioni di clienti soddisfatti, siamo pronti a parlare inglese. Londra è la prima città internazionale dove porteremo prodotto, persone e stile”.

Quella di Miscusi è l’ultima apertura italiana all’estero in ordine temporale. Tra gli altri casi di realtà italiane emigrate all’estero, si contano, per esempio, Langosteria che ha inaugurato lo scorso 8 settembre i battenti nella Ville lumiere e Cova, storica pasticceria milanese, che il 15 luglio ha aperto il suo primo Caffè sempre a Parigi. L’apertura nella capitale francese “fa parte di un percorso di espansione che prevede la presenza di Cova in location di forte respiro internazionale iniziato con la nostra presenza in Asia, poi a Dubai e a Montecarlo”. Nel 1993, infatti, Cova ha iniziato la sua espansione in Asia, aprendo il suo primo Caffè fuori confine ad Hong Kong per poi raggiungere nuove mete come Shanghai, il Giappone e Montecarlo. Ad oggi conta circa 30 negozi in tutto il mondo.

A questi si aggiunge il caso di Poke House che sceglie però di espandersi all’estero tramite acquisizioni. Di recente, infatti, il brand ha annunciato l’ingresso nel capitale di Poké Perfect, “il più grande brand di poké” in Olanda, come ha spiegato l’azienda, che si aggiunge all’acquisizione del 100% di Ahi Poke (catena di pokerie londinese) per entrare nel mercato del Regno Unito, e dell’omonima Poke House portoghese, con sede a Lisbona, per le stesse opportunità di espansione internazionale.

Fonte: pambianconews.com 

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