Caffè alla svolta: dagli Usa arriva quello sintetico

Il futuro del caffè potrebbe passare dal laboratorio. La startup americana Atomo ha infatti lanciato il primo caffè sintetico dopo tre anni di studi. L’azienda ha affermato che per arrivare a realizzare l’innovativa bevanda ha prima esaminato a livello molecolare oltre 1000 componenti proprie del classico caffè (quelle per esempio che gli conferiscono il colore, l’odore, il sapore), per poi ricrearle in laboratorio utilizzando scarti di origine vegetale raccolti grazie alla collaborazione con diverse fattorie.

Il nuovo prodotto, chiamato Cold Brew, non utilizza quindi chicchi di caffè e ha pertanto dei risvolti sostenibili, in quanto, secondo Atomo, questo processo di realizzazione produce il 93% in meno di emissioni di carbonio e utilizza il 94% in meno di acqua rispetto alla convenzionale produzione di caffè.

Lo sviluppo di Cold Brew è stato reso possibile dai diversi finanziamenti ricevuti in primis da Horizon Ventures, nel 2019, pari 2,6 milioni di dollari (circa 2,2 milioni di euro); e da Beyond Meat Horizon Ventures e S2G Ventures pari a 9 milioni di dollari nel 2020.

Tra i competitor futuri si prospetta però Compound Foods, con sede a San Francisco, che proprio nelle scorse settimane ha raccolto la cifra di 4,5 milioni di dollari per sviluppare il proprio caffè sintetico, con lancio previsto verso fine anno.

Fonte: pambianconews.com 

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