Conad green in tre mosse, dal trasporto alle emissioni

Il sistema logistico sostenibile passa attraverso una società che rendiconta l’impatto sino al modello franco fabbrica. Parla il dg Francesco Avanzini.

L’impiego di una società specializzata nel calcolo e nella rendicontazione dell’impatto ambientale, l’adozione del modello di trasporto franco fabbrica e un costante impegno nella riduzione delle emissioni nocive. Sono questi i tre pilastri su cui si basa la strategia di Conad per costruire un sistema logistico sostenibile. La società con cui Conad collabora da anni è GreenRouter, che ha sviluppato un tool per misurare l’impatto climatico delle filiere logistiche, in conformità con gli standard internazionali Glec Framework 2.0 e le linee guida Fraunhofer Iml.

Modello innovativo

L’innovativo modello di trasporto franco fabbrica prevede invece che Conad prelevi direttamente i prodotti dai suoi fornitori, gestendo centralmente i trasporti dalle aziende ai CeDi di cooperativa. Un’organizzazione che garantisce numerosi vantaggi in termini di efficientamento energetico, quali: controllo diretto della saturazione degli automezzi, ottimizzazione del trasporto secondario, possibilità di utilizzo di superfici Conad per “aggregazioni” di consegne, progressivo rinnovo della flotta di automezzi utilizzati per il flusso dei prodotti (Euro 6 e carburanti alternativi).

“Per Conad, la logistica è un asset strategico fondamentale per costruire valore, con sistemi sempre più efficienti e responsabili in grado di fornire un contributo in termini di efficientamento energetico che può davvero fare la differenza — spiega Francesco Avanzini, direttore generale di Conad — L’impegno costante dell’insegna in termini di quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra imputabili alla propria supply chain si concretizza in una collaborazione attiva da tempo con la società specializzata GreenRouter, che annualmente misura l’impronta climatica dei trasporti Conad, i cui dati vengono verificati dall’ente certificatore Sgs”. Questa rendicontazione permette di verificare con cadenza regolare l’andamento e l’impatto ambientale delle scelte adottate e di introdurre sempre nuovi miglioramenti.

“Una logistica moderna ed efficiente deve saper ottimizzare carichi e tratte, sviluppare intermodalità, ricercare opportunità di collaborazione di filiera in cui siano coinvolti tutti gli attori, dai produttori ai trasportatori agli operatori logistici, con la costante attenzione alla sostenibilità ambientale. Quello in cui opera il sistema Conad è infatti un settore che ha il dovere e la responsabilità di rivedere le proprie logiche distributive facendo la propria parte nella lotta ai cambiamenti climatici — prosegue il manager di Conad — Il modello organizzativo della supply chain Conad è espressione di questi principi: attraverso cinque hub e 48 centri di distribuzione regionale, viene ridotto drasticamente il numero di tratte con un progressivo utilizzo di automezzi più grandi, moderni e con un maggiore tasso di carico”.

La selezione

Per gestire il modello franco fabbrica il primo operatore italiano della Gdo ha costituito Conad Logistics, attraverso la quale, fra le altre cose, seleziona direttamente le aziende di trasporto in linea con i suoi valori di sostenibilità sociale, economica ed ambientale, oltre ad avere maggiore controllo sulla flotta di automezzi utilizzata, favorendo un progressivo rinnovo con alternative meno impattanti, come ad esempio l’alimentazione a biometano.

Nel 2020 la supply chain del sistema Conad ha emesso 139.313 ton di CO2e (TtW), valore che include i trasporti gestiti da Conad Nazionale (prodotto a marchio) e dalle Cooperative (tutti i prodotti), in aumento rispetto al 2019 dell’8,7%, ma minore in proporzione rispetto all’aumento dei volumi trasportati (+15%), certificando così un miglioramento dell’indice di efficienza dei trasporti primari (passato da 0,088 kg CO2e/tonkm nel 2019 a 0,077 kg CO2e/tonkm nel 2020).

“Per esempio, a fronte di un aumento dei flussi di distribuzione primaria del prodotto a marchio Conad pari al 15% nel 2020, si registra un forte calo di emissioni di PMx rispetto all’anno precedente (-33%), a testimonianza di un grande miglioramento del mix della flotta impiegata e alla progressiva dismissione dei mezzi di classe Euro 0, 1 e 2 — conclude Avanzini — Risultati concreti che sono testimonianza di un impegno costante di Conad volto a ridurre le emissioni derivanti da stoccaggio e trasporto delle merci e ad alimentare una cultura di sostenibilità che porti sempre di più all’adozione di azioni virtuose che rispettino l’ambiente”.

Fonte: repubblica.it

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