Lavazza sale a 2,2 miliardi

Lavazza chiude il 2019 a 2,2 miliardi di ricavi di consolidato. L’incremento annuale è del 18%, risultato che deriva in buona parte dall’integrazione di Lavazza Professional, risalente alla fine del 2018. Il 70% del fatturato è stato realizzato all’estero. In particolare, la crescita è stata a doppia cifra in nord America (+15,2%), nord Europa (+13%) ed Europa dell’est (+23%), principalmente in Russia e Polonia. L’ebitda è stato di poco superiore a 290 milioni di euro (+47%), con un ebitda margin pari al 13,2% contro il 10,6% dell’anno precedente. L’utile netto è stato di 127,4 milioni di euro (+45%).

Le proiezioni per l’anno in corso non sono chiare. “Affrontiamo questa situazione incerta e mai verificatasi in precedenza con proattività e concretezza, forti sia dei risultati dell’anno appena concluso sia della solida struttura patrimoniale del gruppo” ha affermato in una nota Antonio Baravalle, amministratore delegato del gruppo Lavazza. “Confidiamo che con contributi concreti e immediati, come quelli messi in campo dal nostro gruppo e da molti altri imprenditori e aziende italiane, si possa uscire dall’emergenza consentendo al nostro Paese di ripartire”. Lavazza ha infatti annunciato una donazione di 10 milioni di euro destinata a diversi progetti che sosterranno la sanità, le scuole e le fasce deboli della popolazione.

Nel 2019, il gruppo Lavazza è cresciuto in tutti i canali, a perimetro organico, in particolare nel single serve (+5,2% a volume) e nel roast&ground (+3,8%). Lavazza è entrata inoltre nel segmento del “ready-to-drink”, in grande sviluppo a livello globale, attraverso una partnership siglata con PepsiCo, avvicinandosi così al mondo dei più giovani e delle nuove modalità di consumo con un prodotto premium e di qualità. Lanciato inizialmente nel Regno Unito, il ready-to-drink Lavazza verrà introdotto nel corso del 2020 anche in altri Paesi europei.

Fonte: pambianconews.com

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