Macy’s converte 35 negozi in hub per l’e-commerce

Da store a magazzini a servizio dell’e-commerce. Macy’s ha annunciato la conversione di 35 punti vendita in distribution centers, pronto a gestire lo shopping della holiday season. Anche l’insegna simbolo del retail americano cede quindi al fenomeno dei dark store, hub dedicati e progettati per servire i clienti dell’e-commerce, spesso chiamati anche ‘centri dotcom’. Gli spazi di numerosi negozi Macy’s sono stati convertiti in spazi per l’evasione ordini, ha spiegato alla stampa il CFO Adrian Mitchell, illustrando come la distribuzione risulti così più vicina ai clienti, consentendo ai rivenditori di soddisfare meglio la domanda. I mini centri di distribuzione sono semi-automatizzati e dovrebbero consentire di risparmiare sui costi di shipping, velocizzare le consegne e ridurre la necessità di spedizioni frazionate.

L’insegna ha finora mantenuto una rigida disciplina di gestione delle giacenze ed è ora in grado di “acquistare ancora di più” se la domanda lo richiede.

Macy’s guarda con cauto ottimismo all’intero 2022. Complice la ripresa delle vendite di lusso, il retailer nordamericano ha ribadito la sua guidance per il 2022 sul fronte delle vendite, prevedendo di raggiungere un turnover di 24,34 miliardi di dollari (pari a poco più di 23 miliardi di euro) e ha alzato le sue aspettative sugli utili passando da un range compreso tra 4 e 4,20 dollari agli attuali 4,07-4,27 dollari per azione.

La previsione è stata annunciata in occasione della pubblicazione dei dati trimestrali che evidenziano ancora un panorama in salita, ma hanno tutto sommato superato le attese degli analisti. Nel dettaglio, nel terzo trimestre dell’esercizio, i grandi magazzini americani hanno registrato ricavi per 5,23 miliardi di dollari (-3,9 per cento). Il dato è comunque migliore dell’1,1% rispetto al terzo trimestre del 2019 e supera le stime degli analisti, ferme a 5,2 miliardi di dollari.

“Stiamo pianificando di entrare nel prossimo anno con una posizione di inventario ‘pulita’ perché gli accumuli non sono una cosa favorevole per noi rivenditori di moda”, ha concluso Mitchell. Macy’s ha investito nell’automazione e nell’analisi dei dati come parte del suo piano di trasformazione della catena di approvvigionamento, annunciato all’inizio del 2020. Quest’ultimo, soprannominato Polaris, prevede un costante monitoraggio della domanda.

Fonte: pambianconews.com 

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