O bag, adesso lo shopping passa dai social

Puntare ancora di più sul digitale, nell’ottica di incrementare ulteriormente l’interconnessione tra canale offline e online. È questo, in sintesi, il piano di O bag. Una strategia, quella di incrementare l’omnicanalità, che il marchio italiano di accessori componibili aveva già in programma e che, con il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19, ha subito un’accelerata. “Noi disponiamo di circa 420 negozi monomarca, e attualmente sono tutti chiusi, fatta eccezione per quelli in Cina e nella Repubblica Ceca”, ha spiegato Michele Zanella, fondatore e AD del gruppo. “In questa situazione, pertanto, ci stiamo concentrando sulla parte online”.

Il brand, infatti, ha deciso di sperimentare la via dell’e-branding e ha lanciato l’iniziativa O bag Live Collection, ovvero un’esperienza di shopping che coinvolge i consumatori sia tramite dirette sui profili Instagram e Facebook del marchio per presentare le collezioni, sia tramite slot di video-call prenotabili online, le quali offrono un contatto one-to-one tra personal shopper e cliente. Durante la call i clienti possono ricevere un servizio personalizzato di ricerca degli accessori e, qualora volessero procedere all’acquisto, vengono supportati anche in questa fase. “In Cina abbiamo lanciato questo servizio tramite WeChat. In Italia utilizziamo diversi canali, dai social a Whatsapp per le video call, e la risposta da parte dei nostri clienti è stata molto positiva”.

Una strategia, quella implementata da O bag, che secondo l’AD si rivelerà utile anche durante la riapertura dei negozi. “In un momento complesso come l’attuale, in cui ancora non c’è una cura per il virus, le limitazioni continueranno e le persone dovranno adeguarsi. Il traffico nei negozi, una volta aperti, sarà comunque basso e pertanto il punto vendita dovrà cambiare, diventando, per esempio, un punto in cui il cliente potrà passare per ritirare i prodotti comprati online o per confermare un acquisto, oppure una sorta di magazzino da cui verranno spediti i prodotti. Non solo, l’addetto alle vendite dello store potrà implementare il servizio di Live Collection con la community locale, così come noi ora lo stiamo facendo a livello globale dal nostro showroom”.

In ogni caso, l’attuale situazione di chiusura forzata porterà a un inevitabile calo delle vendite. L’azienda da oltre 64 milioni di euro nel 2019, di cui circa il 10% generato dalla parte digitale, stima, per l’anno in corso, una contrazione del giro d’affari di circa il 40 per cento. “Attualmente stiamo producendo la stagione invernale, così da averla nei negozi a metà luglio. Ma c’è troppa incertezza sul futuro e sulle modalità della ripartenza. I nostri negozi in Italia sono soprattutto all’interno dei centri commerciali, e nulla è stato detto sulla loro riapertura”. Riaprire, inoltre, “sarà il momento più drammatico, in quanto bisognerà fare i conti con tutti i costi che si sono accumulati. L’unico modo in cui le imprese potranno sopravvivere in una situazione come questa è con l’impegno congiunto e solidale della rispettiva filiera, solo facendo sistema si potrà avere un futuro”, ha concluso Zanella.

Fonte: pambianconews.com

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