Ora Uber serve anche a restituire i pacchi: ecco come funziona il nuovo servizio

A partire da mercoledì, gli utenti possono chiamare Uber per restituire i pacchi indesiderati pagando una tariffa forfettaria, come ha annunciato la società. Si tratta dell’ultima offerta presentata dall’app di ride-sharing.

Aspetti principali
Con una tariffa fissa di 5 dollari – o 3 dollari per i membri di Uber One – gli utenti possono ordinare a un autista della società di ritirare fino a cinque pacchi prepagati e sigillati, da portare a un ufficio postale, a un negozio Ups o FedEx.
Gli utenti possono seguire il percorso del rider in tempo reale sull’app. Dopo la consegna, viene inviata una foto del pacco o una ricevuta.
Il nuovo servizio è disponibile da mercoledì in quasi cinquemila città, tra cui Atlanta, Boston, Denver, Los Angeles, San Francisco e Washington.

In cifre
79%. Secondo una ricerca della National Retail Federation, nel 2022 gli acquirenti sotto i 30 anni ritenevano che i resi per posta fossero “un po’ o molto fastidiosi”.

Sullo sfondo
Il nuovo programma amplia l’offerta Uber Connect, che è stata lanciata nel 2020 e ha permesso di spedire pacchi e regali da una parte all’altra della città in giornata e senza spese di spedizione.

L’aggiunta della restituzione ai sistemi di Uber rappresenta una grande opportunità per l’azienda, soprattutto in vista delle festività natalizie, quando i resi sono storicamente in aumento e gli acquisti online sono diventati ormai la norma. Come riportato da Insider, nel 2022 i consumatori statunitensi hanno rispedito indietro circa 279 miliardi di dollari di merce, pari a quasi il 27% della spesa prevista per quell’anno.

Secondo gli esperti, i resi sono diventati comuni a causa dello shopping online e della tendenza al bracketing, ovvero l’ordine di più versioni o taglie di un prodotto con l’intenzione di restituirne una parte. La National Retail Federation ha stimato che l’anno scorso il 43% degli acquirenti ha seguito questa tendenza e circa il 12% lo fa ogni volta che fa acquisti.

Oltre a ciò, l’inflazione sta portando i consumatori a restituire più prodotti, ha riferito la Nrf. L’87% considera importante il reso gratuito quando si tratta di decidere dove acquistare.

Fonte: forbes.it

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