Prada, in Valdarno il maxi centro logistico green è vicino al traguardo

L’architettura entra anche nella logistica, il settore finora meno attento al “bello e sostenibile”, e lo fa con un grande polo hi-tech che si integra nella campagna toscana, in mezzo alle colline del Valdarno aretino, destinato a smistare tutte le produzioni moda del gruppo Prada.
Vetrate che illuminano gli ambienti di lavoro, tetti-giardino, dune artificiali, alberature di confine, pannelli fotovoltaici, illuminazione a led e un impianto di climatizzazione geotermico che riduce le emissioni inquinanti, il maxi centro logistico di Prada firmato da Guido Canali a Levanella, storica area di presenza industriale della maison, ora si avvicina al traguardo dopo anni di lavori.

Pronto il terzo magazzino
Nelle settimane scorse si è conclusa la realizzazione di un tassello fondamentale: il terzo e ultimo magazzino diretto al prodotto finito, che insieme con gli altri due già pronti, per un totale di 33mila metri quadrati, consentirà di gestire direttamente, grazie a impianti ad alta innovazione, le produzioni di abbigliamento, calzature e pelletteria realizzate nelle fabbriche (19 quelle in Italia) e nei laboratori terzisti: milioni di capi in partenza per tutto il mondo. Il polo logistico, che servirà anche per l’e-commerce, comprende tre palazzine per il controllo-qualità delle singole divisioni e per le attività a servizio dei magazzini (per un totale di cinquemila metri quadrati, già realizzate) e sarà ultimato entro il 2022.

L’impianto geotermico e lo sviluppo sostenibile
Tra le parti ancora da costruire ci sono una mensa per i dipendenti e una palazzina che ospiterà gli uffici della logistica. Per adesso nel centro lavorano 100 persone, ma la prospettiva è di salire a regime a 350 occupati. L’investimento complessivo, che il gruppo Prada non rende noto, si aggira sui 50 milioni di euro.L’anima green, in continuità con la manifattura di Valvigna, centro di eccellenza mondiale della pelletteria del gruppo progettata sempre da Guido Canali che si trova a pochi chilometri di distanza, qui è declinata (anche) attraverso un impianto geotermico che riscalda il polo logistico d’inverno e lo raffresca d’estate, con bassi consumi e basse emissioni inquinanti in atmosfera: si preleva l’acqua dalla ricca falda sotterranea, attraverso una pompa di calore si scambia energia termica col terreno e si distribuisce l’acqua a bassa temperatura nell’edificio, per poi restituirla alla falda alla fine del processo.

«È un progetto che sottolinea l’importanza attribuita dal Gruppo Prada allo sviluppo industriale sostenibile e rispettoso dell’ambiente», afferma la maison che considera il polo di Levanella il cuore di un importante piano di riorganizzazione della logistica dedicata al prodotto finito, avviato con l’obiettivo della gestione diretta e dunque del controllo sulla filiera distributiva.

Fonte: ilsole24ore.com

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