Thun spinge su welfare e sostenibilità

Dopo aver concluso il 2019 con una crescita double digit (+11%), alla luce del contesto attuale l’azienda altoatesina di oggettistica Thun accelera sulla responsabilità sociale. A parlarne è il ceo Francesco Pandolfi, specificando che attualmente la supply chain non è stata influenzata dalla diffusione del covid-19.

«Gran parte dei nostri stabilimenti produttivi sono in Thailandia e, fortunatamente, in aree non impattate dal virus. Non stiamo riscontrando problemi di approvvigionamento delle materie prime, le forniture sono garantite. Prevedere gli scenari a medio-lungo termine, tuttavia, resta complesso», ha spiegato l’ad, aggiungendo che l’incertezza del momento ha spinto l’azienda a muoversi seguendo tre direzioni.

Un primo piano d’azione è stato intrapreso con lungimiranza: «Abbiamo deciso di chiudere i negozi ancor prima dell’ordinanza e già da tempo abbiamo adottato una policy interna di protezione biologica per l’ambiente, i viaggi e i meeting», ha raccontato il ceo. Parallelamente, Thun sta lavorando anche al benessere emotivo dei dipendenti attraverso il coinvolgimento in corsi online, dalla formazione all’intrattenimento.

Il terzo livello d’azione, invece, guarda all’esterno. La fondazione Lene Thun onlus ha donato 100 mila euro e ha lanciato una raccolta fondi per potenziare le strutture ospedaliere e i reparti di terapia intensiva maggiormente coinvolti nell’emergenza coronavirus. E l’impegno responsabile di Thun emerge anche dalla strategia green adottata dall’azienda, che ripone attenzione soprattutto sulla riduzione dei consumi di acqua, energia e rifiuti, nonché sull’utilizzo di materiali e-cosostenibili come porcellana, legno, bamboo e vetro.

Fonte: mffashion.com

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