Varisco (Twinset): “I nostri negozi saranno atelier”

Fabbriche che riapriranno nel rispetto di rigide norme di sicurezza e negozi ridisegnati, almeno nel cerimoniale di vendita, come atelier. Quella che stiamo vivendo, secondo Alessandro Varisco, numero uno di Twinset, è una crisi destinata a cambiare radicalmente i paradigmi comportamentali delle persone, con inevitabili ripercussioni sulla propensione all’acquisto, sul rapporto tra i brand e il consumatore e, in generale, sul modello di business del settore moda. “Abbiamo chiuso l’azienda a fine febbraio – ha spiegato Varisco – quindi prima che scattasse il lockdown imposto dal Governo, perché la situazione è apparsa preoccupante da subito. Come azienda, abbiamo anche molti contatti con la Cina ed era chiara, quindi, l’evoluzione che ci sarebbe stata anche qui. Abbiamo iniziato a pensare a un recovery plan e implementato lo smart working. Il lavoro agile era già parte della nostra azienda, quindi non è stato un passaggio che ci ha colti impreparati. E poi devo riconoscere al mio team un’ottima capacità di risposta e di adattamento”.

Twinset è tra le aziende che, agli inizi di aprile, hanno sottoscritto la lettera con cui Confimprese, che riunisce 180 associati per un totale di 350 marchi, e Federdistribuzione, hanno messo nero su bianco una serie di proposte per la fase di emergenza data dalla pandemia da Covid-19, riflettendo su obblighi di pagamento, condizioni contrattuali e riapertura di stabilimenti e negozi. “Per lenire l’impatto economico della pandemia e valorizzare i capi della pre-collezione P/E 20 – ha continuato l’amministrato delegato – abbiamo deciso che una quota parte diventeranno dei carry over così che anche i nostri wholesaler potranno venderli a prezzo pieno anche nella prossima P/E. Nel contempo abbiamo deciso di sospendere le consegne di una parte della pre-collezione A/I e spostarle anch’esse nella pre-collezione P/E (consegna dicembre) al fine di alleggerire gli ordini fatti dai nostri clienti”.

A cambiare e a prevedere un ruolo sempre maggiore del digitale saranno sia la presentazione delle collezioni sia le operazioni di vendita. “Se pensiamo a come verranno proposte le nostre diverse linee – riflette Varisco -, dobbiamo partire dal presupposto che la mobilità sarà limitata. Questo ci obbliga a cambiare. I premium brand sono abituati a produrre molti campionari per garantire capillarità. Adesso interverrà il digitale, sia nell’ottimizzazione dei tempi della supply chain, sia per accorciare le distanze di presentazione verso i wholesaler e, poi, verso il cliente finale. La fase di campionatura culminerà in rendering 3D molto accurati”. I cambiamenti imposti dalla pandemia di Covid-19 obbligano dunque a rivedere la catena di valore della prototipia e del sampling, e a fare delle scelte in modo rapido: “Negli ultimi anni la moda ha aumentato il numero di collezioni che arrivano sul mercato, ma il modo di lavorare, il modello di business, è sempre rimasto lo stesso. Ora dovrà rinnovarsi. Del resto le crisi, quando arrivano, ci impongono di fare scelte con maggiore rapidità, ci fanno attuare cambiamenti sui quali magari già riflettevamo”.

Come saranno i negozi Twinset del futuro? “Il landscape delle boutique – ha evidenziato l’AD del brand – si adatterà alle nuove abitudini di acquisto. Prevediamo di rinegoziare gli affitti, con una transizione verso store più piccoli. Bisognerà inoltre prevedere una safety area dove chi entra può disinfettare le mani e ricevere guanti e mascherina se non li ha con sé. Prevediamo di tenere meno merce in negozio, affidando al digitale un ruolo complementare in questo senso. I negozi saranno sempre più degli atelier, con un cerimoniale di vendita affine a quello del lusso estremo, in un rapporto uno a uno tra clienti e personale. A ripartire e a crescere molto rapidamente sarà l’e-commerce. Saranno sempre più digitali anche le forme di pagamento selezionabili”.

Consapevole del fatto che la politica è oggi chiamata a scelte molto difficili, Varisco auspica direttive chiare per la ripresa. “Quello che non dovrebbe mancare in questa fase – ha concluso il manager – sono la tempestività nell’agire, per salvaguardare il tessuto industriale italiano, fatto di piccole medie imprese, la chiarezza nella comunicazione e la semplicità di accesso agli aiuti. Il settore adesso deve pensare ai campionari della P/E 2021 e temo sarà una corsa contro il tempo”.

Fonte: pambianconews.com

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