L’e-commerce spopola nel Sud-Est asiatico

Un recente studio ha mostrato come nella regione i consumatori stiano affollando sempre più le piattaforme online a discapito degli store fisici, tanto da lasciar pensare che il retail tradizionale possa essere presto soppiantato dalla sua formula ecommerce.

Secondo le stime dello studio UBS, nel sud-est asiatico sono ora online circa 199 milioni di persone, numero destinato ad incrementare del 48% raggiungendo la cifra approssimativa di 294 milioni in soli tre anni. Di pari passo, complice l’incremento dell’utilizzo di smartphone a basso costo e la crescente disponibilità di connessione mobile web, la penetrazione di Internet nella regione, ora pari al 32%, è destinata a salire al 48% entro il 2017.

Nonostante la presenza di ostacoli oggettivi, quali le carenze del sistema logistico e la scarsa propensione ad effettuare pagamenti con carta di credito, i retailer online asiatici sono destinati a fiorire. E’ già di esempio, in questo senso, il portale Lazada, clone asiatico di Amazon, che è riuscito in poco tempo a guadagnare significative quote di mercato.

Questo costituisce una minaccia per i retailer tradizionali. Lo studio condotto da UBS ha analizzato il traffico di 10.000 dei più popolari siti retail e, incrociando dati ed algoritmi di bigdata, ha potuto rilevare che le visite effettuate ai portali di e-commerce erano di gran lunga superiori a quelle rivolte ai dettaglianti tradizionali. Quest’ultime rappresentavano appena il 2,4% delle totali e si poteva parlare di un rapporto di 1 a 41:un ingresso in store ogni 41 visite online.

Il Sud-Est asiatico di ora ricorda la Cina tra il 2006 e il 2008, biennio che ha visto più che raddoppiare la diffusione dell’on-line, portando alla nascita di imprese e-commerce di successo.

Fonte: The Wall Street Journal

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