Tutti i numeri delle Big del Tech

Twitter in forte affanno almeno a giudicare dai risultati delle seconde trimestrali 2016 che vedono invece gli altri colossi del web in crescita e Dorsey è sempre più nel mirino degli azionisti 

La raccolta pubblicitaria è salita del 18% e le perdite di questo trimestre sono state di 107 milioni di dollari (contro i 137 milioni del 2015). Il fatturato del secondo trimestre è stato di 602 milioni di dollari, in aumento del 20% circa rispetto a quello dello stesso periodo del 2015 ma molto al di sotto dei secondi trimestri del 2014 e del 2015 quando era aumentato del 60%. 
Tuttavia la fiducia non manca perché il numero degli utenti attivi mensili ha toccato quota 313 milioni, in aumento del 3%.

A gonfie vele Amazon: Nel periodo aprile-giugno 2016 il risultato è stato di 857 milioni di dollari contro i 92 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. Si tratta del quinto trimestre di fila in utile: al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono passati in 12 mesi a 1,78 dollari dai precedenti 19 centesimi, battendo ogni stima degli analisti che scommettevano al massimo su quota 1,11 dollari. 
I ricavi sono saliti del 31% a 30,4 miliardi dai 23,2 miliardi dei tre mesi di riferimento del 2015. Un record che ha superato pure le stesse previsioni dell’azienda e comprese tra 28 miliardi e 30,5 miliardi. 
Il fatturato è stato spinto verso l’alto da “Amazon web services” la divisione di cloud computing che ha generato 2,9 miliardi contro 1,8 del 2015. Nel dopo mercato il titolo ha inizialmente perso quota salvo poi invertire rotta e guadagnare oltre il 2%. Il record storico di 756 dollari per azione è stato raggiunto il 12 luglio scorso, il giorno del “prime day”, quando l’azienda ha offerto forti sconti agli abbonati al servizio di spedizione rapida.

Bene anche Facebook: nel 2015 aveva realizzato ricavi per 4,04 miliardi e utili per 719 milioni. Il margine operativo è salito al 43% contro il 31% del secondo quarto del 2015. Grazie a Instagram c’è stato anche un aumento della raccolta pubblicitaria. 
Mark Zuckerberg punta molto su Facebook live il servizio che permette di trasmettere video in streaming in diretta rafforzandone il ruolo e le potenzialità. 
Per quanto riguarda Alphabet, la holding che controlla Google ha prodotto un fatturato di 21,5 miliardi di dollari e utili per 5,9 miliardi.
La parte del leone in campo pubblicitario ovviamente continua a farla Google mentre fatica di pià Youtube che comunque sembra sulla strada giusta. fa da locomotiva ed è un settore in cui Alphabet non risparmierà fatiche, perché se Google controlla il mercato della pubblicità sul web e quello dei motori di ricerca, YouTube ha ancora molta strada da fare nell’acquisizione di inserzionisti.

tratto da intellego.it

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