Amazon e Google, sfida in volo

Amazon utilizzerà, come annunciato nel dicembre scorso, i droni per le consegne dei pacchi. Il servizio si chiama Prime Air e oltre al nome si sa poco altro. Per esempio non si conoscono i dettagli del programma né quando e dove potrebbe venire lanciato. Molti sono scettici sulla reale fattibilità di un servizio del genere, ma l’idea di Jeff Bezos, il gran capo di Amazon, potrebbe non essere così visionaria visto che anche Google è al lavoro su un progetto simile, Project Wing. Se non funzionerà, Big G ha già pronto l’asso nella manica: utilizzare i suoi droni (ad aprile ha acquisito, soffiandola a Facebook, la società di produzione di robot volanti Titan Aerospace) per portare Internet nelle zone più remote del pianeta. Fornendo così l’accesso al web a circa 3 miliardi di persone e garantendosi una enorme fetta di nuovi clienti per i suoi servizi online.

Intanto, mentre i big del tech investono sul nuovo business, altre aziende stanno già muovendo i primi passi. Per quanto riguarda la consegna dei pacchi la prima a scendere in campo è stata la società di spedizioni Dhl. Mentre Amazon si scontra con il divieto di effettuare test a fini commerciali negli Usa e Google aggira il problema sperimentando Project Wing in Australia, in Europa la Dhl è riuscita a ottenere le autorizzazioni dal governo tedesco per portare pacchi a dorso di drone ai 2 mila residenti dell’isola di Juist, nel mare del Nord. Si tratta di un percorso di soli 12 km e il servizio, annunciato a fine settembre, si limita a farmaci e beni di prima necessità. Ma è già un primo, anche se piccolo passo per la sperimentazione di un nuovo servizio.

Tratto da corriereeconomia.it

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