Autogrill sfida Eataly
Annunciato un anno e mezzo fa, quando Autogrill si è aggiudicata gli oltre duemila metri quadrati di spazi ai piani alti della Galleria, ora è realtà. Quattro livelli dedicati alla gastronomia in tutte le sue forme, dalla materia prima al piatto cucinato. Dal mercato dei prodotti locali, selezionati dall’Università del Gusto di Pollenzo, al «bistrot» artigianale che sfornerà pane e pizza freschi tutti i giorni, fino al ristorante curato dagli allievi dello chef abruzzese Niko Romito, tre stelle Michelin. Il «Mercato del Duomo» sarà un «tempio del gusto» e del design, visto che il progetto è a firma dell’architetto Michele De Lucchi. Un nuovo polo gastronomico dopo Eataly, stavolta nel Salotto di Milano.
La data di apertura è prevista per il 30 aprile, alla vigilia di Expo. All’ingresso, ad accogliere i visitatori, ci sarà un grande ulivo in bronzo sospeso nel patio con le radici a vista. «Un simbolo che costringerà tutti a guardare in alto», dice De Lucchi. Un ponte con i temi dell’esposizione universale: alimentazione, cultura, tradizione e sostenibilità (per l’occhio di riguardo verso prodotti e mestieri). Per Autogrill si tratta di un grande investimento: 13,5 milioni di euro di lavori e 700 mila euro di affitto da corrispondere ogni anno (la concessione ne dura 18) a Palazzo Marino.
Tremila i metri quadrati che saranno aperti al pubblico, distribuiti in quattro livelli: in quello interrato rimane la libreria Feltrinelli, al piano zero restano il Caffè Motta e la terrazza Aperol, al primo si troverà il mercato gestito da Compagnia Alimentare (con salumi, formaggi, pane, dolci, gastronomia e vino), al secondo il bistrot (dalla griglia alla macedonia, si potrà mangiare di tutto, anche specialità a base di uova nell’Ovobar), al terzo ci saranno un wine bar e il ristorante Spazio di Niko Romito, gestito dagli allievi che si diplomano nella sua scuola di formazione (40 euro tre portate). La sala si affaccerà in piazza Duomo direttamente dalle bifore che costeggiano l’arco d’ingresso della Galleria.
Tratto da corriere.it