Caffè, le strategie dei grandi marchi italiani

Caffè Vergnano ha annunciato per il 2016 l’apertura del suo 100esimo Coffee Shop, sparsi tra l’Italia e altri 16 Paesi tra cui Singapore, Arabia Saudita, Stati Uniti e Russia.

Crescita in doppia cifra per l’export del resto, che ha chiuso il primo semestre 2016 con +11,8% sul mercato estero, raggiungendo gli 8,2 milioni di fatturato. Il dato complessivo di fatturato, 38 milioni, +7.2% rispetto allo stesso periodo del 2015, risente anche del +10,9% nell’horeca (settore alberghiero e imprese) e del +3,,7% nella gdo.
Caffè Vergnano esporta in 90 Paesi, primi tra tutti Francia, Germani, Grecia e Polonia. L’obiettivo è la crescita in mercati nuovi come Asia e Sudamerica. Nel piano di espansione è in programma l’apertura di 3 Coffee Shop 1882 a Singapore e l’avvio della distribuzione in Tailandia.
In crescita la rete di caffetterie Coffee Shop 1882, in Italia e 17 Paesi all’estero: entro fine anno è prevista l’apertura della 100/a. Il giro d’affari di questi locali è stimato in 5 milioni di euro.

Certo il giro d’affari non è comparabile con il colosso americano, ma il richiamo del made in Italy è sempre forte. L’obiettivo di Vergnano è di esportare la cultura dell’autentico espresso italiano.

Sulla stessa falsariga si muove da tempo Illy per cui le vendite all’estero valgono ormai il 63% del fatturato (437 milioni di euro lo scorso anno).

E mentre Starbucks punta sull’Italia con Princi, il caffè triestino ha stretto partnership con Keurig per le nuove capsule, con United Airlines per il servizio a bordo degli aerei e nelle lounge e con il colosso dell’e-commerce Amazon. Strategia diversa, invece, per Lavazza e Segafredo che puntano sulla crescita estera soprattutto attraverso acquisizioni. Lavazza ha rilevato per 700 milioni Carte Noire e poi ha messo le mani sul marchio danese Merrild che propone un caffè tradizionale, portando i ricavi esteri al 53% del suo giro d’affari. Ultima in ordine di tempo è arrivata Segafredo che per 74,5 milioni di euro ha rilevato il gruppo portoghese Nutricafes.

Grazie a questa acquisizione il gruppo italiano andrà a rafforzare la sua posizione in Portogallo dove già opera attraverso la controllata Segafredo Zanetti Portugal Sa, con il brand Segafredo Zanetti, raggiungendo una quota di mercato complessiva del 14%. Con questa acquisizione, infatti, il gruppo disporrà di uno stabilimento di torrefazione in Portogallo e rifornirà con i suoi prodotti sia il mercato spagnolo sia quello portoghese.

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