Chanel sulla scia green del lusso: dà vita a Nevold, la sua azienda per il riciclo

Chanel amplia i suoi orizzonti sul fronte della sostenibilità e dà vita a Nevold, un’azienda indipendente che si occuperà della gestione dei rifiuti e del riciclaggio, nonché della loro conversione in materiali green da includere nelle collezioni della maison. Chanel ha lanciato l’iniziativa lo scorso novembre con l’assunzione dell’ex amministratore delegato di Patou, Sophie Brocart a guidare il progetto. L’investimento si sarebbe attestato tra i 50 e gli 80 milioni di euro, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale.

La casa di moda parigina si auto-approvvigionerà così di materie prime sostenibili, nell’ottica di sopperire sia alla scarsità di risorse etiche sia alla crescente preoccupazione sul cospicuo volume di rifiuti prodotti dall’industria della moda.

Il nome della nuova impresa indipendente Nevold sta per ‘never old’, il cui significato più profondo risiede nell’idea, dunque, che nulla di tutto ciò che proviene dalle produzioni di Chanel – dagli scarti tessili ai tessuti inutilizzati e i prodotti invenduti o vecchi – vada perduto, ma convertito.

Attualmente – secondo quanto dichiarato dalla maison francese – già circa il 30% delle borse Chanel e il 50% delle sue scarpe includono elementi di riciclo. Tutta la produzione della nuova azienda sarà disponibile presto per molti marchi oltre che per Chanel, e per vari tipi di produzione oltre moda e accessori, come abiti sportivi (ha già collaborato con Decathlon) e uniformi per il settore hospitality.

Creata su iniziativa di Chanel ma pienamente indipendente nelle operazioni, Nevold include già L’Atelier des Matières, Filatures du Parc e Authentic Material, tre attori impegnati nella rivalutazione dei tessuti e delle pelli. Nevold intende aprirsi a nuove acquisizioni e sviluppare partnership con settori alternativi, per garantire una seconda vita a materiali nobili – come pelle, lana, seta, cotone e cashmere – che non soddisfano più i requisiti del mercato del lusso.

Chanel non è l’unico colosso del lusso ad essersi lanciato di recente in un’impresa sostenibile. Lo scorso anno, Lvmh ha dichiarato di aver investito circa 200 mila euro per sostenere lo sviluppo di sistemi di riciclo in grado di trasformare vecchi materiali e scorte inutilizzate in nuovi tessuti e filati per le sue case di moda e pelletteria. Prevede di aumentare il livello di investimento a 300 mila euro quest’anno. Kering, invece, ha investito nell’azienda francese di riciclo Revalorem e nel sito di rivendita Vestiare Collective.

Fonte: pambianconews.com

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