Cigierre avvia il suo primo progetto di cloud kitchen

Cigierre-Compagnia Generale Ristorazione SpA, uno dei gruppi storici e antesignani dell’attuale casual/fast food, nato nel 1995, famoso per Old Wild West, Wiener Haus, Pizzikotto, American Graffiti, avvia a Milano il suo primo progetto di cloud kitchen pensato al 100% per le consegne (delivery). Vi lavoreranno una decina di persone, per ora su due marchi, Old Wild West Express e un brand nuovo, Il Padellino, dei quali i clienti potranno ordinare i prodotti attraverso le principale e ben note piattaforme delivery. Cooklane, specializzata nella progettazione, commercializzazione e gestione di cucine professionali dedicate al mondo del delivery, fornisce gli spazi di cucina e parte della logistica.

“Già a Modena, sotto l’insegna Take Me Home, abbiamo avviato tempo fa la nostra prima sperimentazione nel campo delle ghost kitchen -commenta Marco Di Giusto, fondatore e amministratore delegato di Cigierre- . Adesso, come allora, il nostro obiettivo è testare non solo la capacità di unire più brand e prodotti all’interno della stessa cucina, ma anche di studiare le migliori soluzioni in termini di ergonomia e di operatività dei dipendenti, migliorando giorno dopo giorno per tentare di offrire ai nostri clienti un servizio di sempre maggior qualità. Con questo nuovo format contiamo di rispondere in maniera ancora più efficace alle loro richieste, diversificando ulteriormente la nostra offerta sul mercato”.

Con questo primo progetto di cloud kitchen, Cigierre testa un nuovo strumento per rispondere alla crescente richiesta di asporto e delivery, canali di vendita e somministrazione la cui incidenza per Cigierre è quasi triplicata in tre anni, passando dal 6% delle vendite, prima della pandemia, al 17% nel giugno 2021.

Cigierre userà il nuovo modello di cucina come laboratorio dove sperimentare e testare nuovi prodotti, studiare i gusti del consumatore, capire i suoi bisogni e far evolvere l’offerta in funzione di questi fattori, modificando l’offerta ristorazione in tempo reale. Uno degli obiettivi futuri è proporre al cliente la possibilità di ricevere in un unico ordine e con un’unica consegna diverse tipologie di prodotti e di cucina, dall’hamburger, alla pizza: un servizio già attivo a Modena sotto il brand Take me home.

GLOSSARIETTO

Dark kitchen
Il ristoratore crea un’area della cucina nel ristorante esistente dedicata esclusivamente alla produzione e alla gestione dell’offerta delivery. Può anche prevedere l’asporto. L’imprenditore può lavorare con due o più brand: uno per il servizio fisico al ristorante, l’altro per il virtuale attivo solo per le consegne online.

Ghost kitchen
È un’evoluzione della precedente: cucina-laboratorio che sviluppa uno o più brand esclusivamente dedicati al delivery. La preparazione dei piatti è all’interno di un locale che non ha insegna e nessun tipo di somministrazione al pubblico.

Cloud Kitchen
Opera sulla falsariga del co-working: diversi operatori condividono una cucina e molti dei costi operativi. Solitamente una società immobiliare mette a disposizione uno spazio-cucina suddiviso in tante postazioni già allestite. Chi vuole avviare un business di ristorazione delivery-only affitta una postazione e consegna i piatti attraverso le piattaforme di delivery. Alcune piattaforme di food delivery realizzano in proprio cloud kitchen da affittare a ristoratori che si impegnano a produrre piatti in esclusiva per la piattaforma.

Virtual kitchen
Prevede la produzione e la consegna di cibo prodotto in franchising o licensing. Il modello si sovrappone ai precedenti perché qui il ristoratore produce all’interno dei propri locali piatti sotto il marchio di cui è licensee o franchisee, e che devono seguire le ricette, la comunicazione, il marketing e il know-how imposti dai franchisor.

Fonte: gdoweek.it

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