Green Retail Lab, l’intervista: Eugenio Sapora racconta la lotta allo spreco alimentare di Too Good To Go

Prosegue il ciclo di interviste del progetto Green Retail Lab, nato con l’obiettivo di supportare le aziende del settore nella realizzazione di un’economia sostenibile, in collaborazione con Italia Circolare.

Abbiamo incontrato Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.

Too Good To Go, l’azienda che con la sua app combatte lo spreco alimentare

Tutti conosciamo Too Good To Go, il loro metodo di vendita, le bag a sorpresa, il risparmio. E tutti conosciamo la lotta contro lo spreco alimentare. Il 63% degli italiani non conosce la differenza tra data di scadenza e TMC (Termine Minimo di Conservazione), contribuendo così al 10% dello spreco alimentare in Europa dovuto all’errata interpretazione delle diciture. Too Good To Go è l’app contro gli sprechi alimentari, un’azienda impegnata nella lotta contro lo spreco di cibo, che proprio in quest’ultimo anno ha voluto sensibilizzare anche sul reale significato del “da consumarsi preferibilmente entro”. Il consumatore, affidandosi ai propri sensi (vista, gusto e olfatto), può così evitare di gettare cibo ancora perfettamente commestibile, se consumato correttamente. Anche in Italia, l’obiettivo è quello di portare maggiore consapevolezza sul tema, per abbattere in modo concreto ed immediato gli sprechi alimentari, che ammontano a circa 67 Kg pro capite sprecati ogni anno a livello domestico*.

* https://www.unep.org/resources/report/unep-food-waste-index-report-2021

Abbiamo incontrato Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go a cui abbiamo chiesto di raccontare l’impegno di Too Good To Go per le tre dimensioni della sostenibilità, economica, sociale e ambientale, gli obiettivi dell’agenda di Parigi e l’economia circolare.

Una app contro lo spreco alimentare. Perché è importante combattere oggi lo spreco alimentare, in che modo agite sul mercato? Con quali obiettivi di medio e lungo periodo?
Ad oggi, più di un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato lungo la filiera agroalimentare con ripercussioni enormi sul piano sociale, economico e ambientale*. Sprecare il cibo equivale a sprecare tutte le risorse che sono state impiegate per produrlo, tra cui acqua, suolo, ed energia, riversando nell’atmosfera una grande quantità di gas effetto serra*: lo spreco alimentare è infatti responsabile del 10% delle emissioni di gas effetto serra ogni anno. L’obiettivo principale dell’app Too Good To Go consiste proprio nel fornire a tutti, esercenti commerciali e utenti, uno strumento flessibile ed efficace, con lo scopo di eliminare nel lungo periodo un problema sempre più impellente nella società contemporanea.

*WWF, 2021

Avete avuto anche in Italia da subito un enorme successo. Da cosa dipende? Il modello, il contenuto, la comunicazione, la diffusione digitale, la facilità di utilizzo, il messaggio, il gioco generato dalla Magic Box, il risparmio al momento dell’acquisto, la consapevolezza sempre più diffusa dei consumatori verso i temi della sostenibilità?
Crediamo che questo successo sia determinato da un mix di diversi fattori: in primis sicuramente il modello di business intuitivo e scalabile, che ci ha permesso in poco tempo di espanderci in 17 paesi (tra Europa, Stati Uniti e Canada). L’utilizzo di Too Good To Go, infatti, è semplice sia per il negoziante, il quale può ridurre i propri sprechi e ottenere un piccolo ricavo ulteriore mettendo in vendita le Magic Box, sacchetti a sorpresa contenenti l’invenduto della giornata, che per l’utente finale, che ha l’opportunità di acquistare alimenti ancora ottimi a un terzo del prezzo originale, oltre che conoscere nuovi locali. Anche il fatto che il contenuto della Magic Box sia a sorpresa è sicuramente un punto che genera curiosità e interesse negli utenti e che li spinge ulteriormente a compiere un gesto “divertente” ma, allo stesso tempo, utile per la salvaguardia dell’ambiente. Un altro punto che gioca a nostro favore è la costruzione della community, quello che ci proponiamo di fare, infatti, è qualcosa di più grande, la creazione di una rete anti-spreco sempre più vasta ed efficiente che sia consapevole e sensibilizzata sul tema. Per questo tramite i nostri canali offriamo notizie, spunti di riflessione e buone pratiche per cercare di avvicinare quante più persone possibili a questa lotta contro lo spreco di cibo, anche attraverso momenti più istituzionali e campagne di sensibilizzazione ad hoc.

Cosa significa per Too Good To Go, Sviluppo Sostenibile?
Per noi sviluppo sostenibile significa cercare di rendere tutti più consapevoli che le piccole azioni quotidiane possono davvero fare la differenza per raggiungere un mondo senza sprechi di cibo. E questo concetto viene descritto dalla nostra vision (We dream of a planet with no food waste) e la nostra mission (To inspire and empower everyone to fight food waste together) su cui ogni giorno basiamo la nostra attività. Inoltre, a gennaio 2020 abbiamo anche ricevuto in tutti i Paesi la certificazione B Corp, che attesta ufficialmente che siamo un’azienda a impatto sociale, in cui a quest’ultimo viene attribuito un valore superiore al mero profitto, un passo importante per proseguire sulla strada dello sviluppo in chiave sostenibile.

Siete anche una community. In che modo interagite con i vostri utenti? Cosa comunicate? Che richieste vi arrivano? Quali istanze di miglioramento vi suggeriscono?
Sì, per noi è fondamentale coinvolgere i nostri utenti, sia attraverso l’app che i nostri social, per informarli su notizie e dati relativi allo spreco di cibo e proporre loro consigli utili e ricette anti-spreco. Non solo, teniamo molto al loro parere e quindi abbiamo un dipartimento di customer care che si occupa proprio di gestire eventuali richieste o suggerimenti per l’implementazione dell’app. In generale i feedback degli utenti sono spesso positivi, certo non mancano le critiche di miglioramento, come nel caso di inserire più locali che possano offrire Magic Box vegetariane e vegane, ma piano piano speriamo di riuscire ad esaudire tutte le richieste.

Siete anche una forma avanzata di retail. Stessa domanda. Quali istanze di miglioramento vi arrivano dai vostri retailer? In che modo allargate la vostra rete?
All’app può aderire qualsiasi forma di negozio, dalla pasticceria, panetteria e gastronomia, fino alla grande distribuzione, quindi la nostra rete è molto variegata e molto differenti sono le richieste che ci arrivano. Per questo abbiamo un dipartimento sales in tutta Italia che si occupa di gestire le eventuali richieste dei negozianti in loco, oltre che coinvolgere sul territorio quanti più esercizi commerciali possibili in modo da diffondere in maniera capillare la mission dell’app e creare una vera e propria rete anti-spreco sempre più efficiente. In linea di massima, non ci sono mai arrivate delle vere e proprie istanze di miglioramento, come anticipato sopra, l’app è molto flessibile e intuitiva per il commerciante stesso e una volta compreso il funzionamento non dovrebbero riscontrare particolari difficoltà.

Quali azioni avete intrapreso per definire gli obiettivi rispetto alle tre dimensioni della sostenibilità, quella economica, quella sociale e quella ambientale?
Sicuramente il business di Too Good To Go è un modello di economia circolare di per sé e, per tale ragione, fa riferimento in particolare alla dimensione ambientale, in quanto ogni Magic Box salvata permette di evitare l’emissione di 2.5 kg di CO2e in atmosfera. Inoltre, proprio recentemente, nell’ambito del Patto contro lo Spreco Alimentare, abbiamo stretto un accordo non solo con i big player del settore food ma anche con la Croce Rossa Italiana per supportare ulteriormente la problematica dello spreco alimentare nell’ambito sociale. In questo senso le aziende aderenti all’iniziativa, oltre ad avere la possibilità di vendere i prodotti invenduti tramite l’app, hanno anche l’opportunità di donarne una parte all’associazione. In più, ci impegniamo a donare in prima persona parte dei beni provenienti dalle aziende e che per diversi motivi non possono essere messi nelle Magic Box alla stessa associazione, attualmente nella sola Milano sono stati donati più di 60.000 euro di alimenti. Gli stessi utenti, poi, possono fare la propria parte in tal senso: tramite l’app, infatti, c’è una sezione dedicata alle donazioni per supportare Croce Rossa Italiana nelle attività legate alla preparazione e alla distribuzione di cibo per le persone più vulnerabili.

Come immaginate lo sviluppo futuro della vostra impresa?
Sicuramente speriamo ci sia una continua espansione della nostra attività non solo in Italia, ma anche a livello globale, proprio per diffondere la nostra mission e cercare di contrastare lo spreco alimentare ovunque. Inoltre, abbiamo in programma di consolidare ulteriormente i nostri progetti legati a iniziative di sensibilizzazione, al fine di rendere tutti consapevoli delle conseguenze dello spreco di cibo e delle buone azioni per contrastarlo.

Come aiutate i consumatori vostri utenti ad aumentare la loro consapevolezza verso acquisti realmente sostenibili?
Come già anticipato, cerchiamo sempre di rendere tutti più consapevoli sulla tematica dello spreco di cibo e sulle sue principali implicazioni, in primis attraverso i nostri canali di comunicazione (sito web e social), condividendo consigli e buone pratiche per contrastare questo problema, ma anche attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione strutturate. In più, incoraggiamo sempre i nostri utenti dell’app a recarsi in negozio per il ritiro della propria Magic Box con una borsa riutilizzabile, in modo da evitare quanto più possibile l’utilizzo di sacchetti non riciclabili.

Cos’è l’etichetta consapevole? Perché nasce?
L’Etichetta Consapevole è una delle cinque azioni del nostro “Patto contro lo Spreco Alimentare” nata per sensibilizzare in primis i consumatori sulla differenza e la corretta interpretazione delle diciture “da consumarsi entro” (la data di scadenza, per cui il prodotto, passata questa data, potrebbe essere dannoso per la salute) e “da consumarsi preferibilmente entro” (TMC, termine minimo di conservazione per cui la data indica che alcune proprietà organolettiche come profumo, sapore e fragranza potrebbero iniziare a venire meno, ma il prodotto non è dannoso per la salute e, se conservato correttamente, può essere consumato).
La scorretta interpretazione di queste diciture, infatti, è causa del 10% degli sprechi alimentari a livello europeo* e in Italia, solo il 37% dei consumatori ha chiara questa distinzione**. Insieme ad alcuni importanti player del settore aderenti all’iniziativa, abbiamo quindi implementato una specifica da apporre alle etichette dei prodotti alimentari che presentano la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” con l’ulteriore frase “SPESSO BUONO OLTRE” e delle immagini stilizzate (OSSERVA, ANNUSA, ASSAGGIA) che spieghino al consumatore che dopo la data “preferibile” il prodotto non è da gettare indiscriminatamente, ma ne vanno verificate le condizioni (anche) attraverso i propri sensi.

*European Commission, Market study on date marking and other information provided on food labels and food waste prevention, 2018.

**Indagine di Altroconsumo, Meno cibo in pattumiera, 2020.

Volete fare un Patto contro lo spreco alimentare. Con chi? Per dire cosa? Per fare cosa?
Sì, a febbraio 2021 abbiamo lanciato il nostro “Patto contro lo Spreco Alimentare”, un’alleanza virtuosa tra grandi player del settore alimentare, associazioni dei consumatori e terzo settore, fondata su alcune azioni chiave che si basano su cinque punti fondamentali, che uniscono da una parte attività di sensibilizzazione e informazione e dall’altra attività più concrete sempre in ottica di contrasto allo spreco di cibo.
La risposta fino ad ora è stata davvero molto positiva, le 23 aziende che hanno aderito al Patto promosso da Too Good To Go si sono impegnate in azioni concrete e di sensibilizzazione, che Too Good To Go ha raccolto nel primo Impact Report dedicato all’iniziativa. In un anno sono state salvate 368.000 Magic Box e 212.000 prodotti, messe in commercio 10 milioni di confezioni con Etichetta Consapevole e sensibilizzati 1.5 milioni di consumatori. Inoltre, grazie al supporto di Croce Rossa Italiana al progetto, sono stati salvati e donati alle persone più fragili 145.000 euro di prodotti alimentari.

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