Contro lo spreco del cibo
Lo spreco di cibo ha un impatto economico rilevante anche nel settore privato. Catene di supermercati, negozi di alimentari, industrie di trasformazione fanno i conti con date di scadenza, deperimento del cibo e merce invenduta. Diverse società hanno individuato il problema e hanno cercato alcune soluzioni.
Berkeley Bowl, in California, vende cibo vicino alla scadenza per 1.500 dollari al giorno
Negli Stati Uniti diversi rivenditori hanno intravisto la potenzialità del cibo vicino a scadenza e lo hanno trasformato cucinandolo oppure vendendolo ad un prezzo scontato. Berkeley Bowl, una conosciuta catena di alimentari in California, ha stimato di vendere merce vicino alla scadenza o con confezioni leggermente danneggiate per un valore di 1.500 dollari al giorno.
Nel 2008, sempre negli Usa, la catena di negozi Stop and Shop/Giant Landover che conta oltre 550 punti vendita e ha una capitalizzazione di 16 miliardi di dollari, ha risparmiato circa 100 milioni di dollari all’anno semplicemente facendo un’analisi nei suoi reparti dei beni deperibili. La ricerca ha rivelato che ci sono delle alternative più “sostenibili” rispetto al riempimento eccessivo degli scaffali con la merce che porta all’inevitabile danneggiamento di parte della merce stessa che deve essere sostituita. Il consumatore, da parte sua, non ha notato all’interno dei negozi scaffali meno pieni, e la sua soddisfazione è aumentata non trovando più merce danneggiata. Infine, il giro di merce deperibile è aumentato e in media è stata venduta più fresca di tre giorni rispetto a prima. Tutto questo solo svuotando leggermente gli scaffali.
Il servizio BuyMeBy vuole automatizzare e digitalizzare il processo di selezione degli oggetti in scadenza. Spesso, i consumatori acquistano alimenti con scadenze successive per evitare di doverli buttare via, lasciando prodotti buoni sullo scaffale del supermercato. BuyMeBy consente ai supermercati e ai negozi di alimentari di offrire prodotti in scandenza i a prezzi ridotti per gli acquirenti online così come quelli instore. L’avvio seguirà le date di scadenza utilizzando il software di gestione dell’inventario, e gradualmente abbassa i prezzi dei prodotti deperibili.
Ma dal momento che molte delle applicazioni utilizzate dai supermercati attualmente non tracciano le date di scadenza, l’avvio si trova a dover guardare altrove. I clienti saranno in grado di navigare e guardare le offerte vicine utilizzando un’ applicazione smartphone, o ricercare nei siti di e-commerce articoli scontati per riservarli o farseli spedire.
Il digitale può quindi aiutare ampiamenta la grande distribuzione a risparmiare nello spreco del cibo