Francesco Pugliese: Conad-Auchan, la rete e le persone

La tradizionale conferenza stampa di fine anno di Conad, quest’anno virtuale, ha offerto l’occasione all’Ad Francesco Pugliese di fare il punto sull’operazione Conad-Auchan. Accelerata l’integrazione dei punti di vendita complementari alla rete Conad e la dismissione di quelli indicati dall’Antitrust o da scelte di tipo strategico. Dei 6.200 esuberi conteggiati ad agosto 2019, quando l’operazione di acquisizione è stata formalizzata, oggi siamo a 500 persone con la prospettiva di impegnarsi al massimo per dare loro un posto di lavoro. Un grande impegno economico, 350 milioni di euro di investimenti tra struttura della rete e persone, cui si sommano le ingenti perdite di Auchan con la nuova ragione sociale Margherita Distribuzione (400 milioni nel 2020). A questi investimenti si sommano quelli delle cooperative Conad, pari a ulteriori 1,5 miliardi di euro per i prossimi 3 anni e che coinvolgeranno anche la ristrutturazione di negozi ex Auchan.

Francesco Pugliese: i numeri della rete Conad-Auchan
Promesse mantenute, e superate, e un’accelerazione decisa per quanto riguarda l’integrazione della rete ex Auchan. Francesco Pugliese ha dichiarato di aver deciso di completare prima del previsto (un anno invece dei tre programmati inizialmente) l’operazione a causa del grave stato in cui versava Auchan, poi Margherita Distribuzione (società che ha registrato una perdita di 300 milioni di euro nel 2019, diventati 400 nel 2020) con un organico complessivo di 16.000 persone impiegate. Numeri che avrebbe costretto in breve tempo l’azienda a portare i libri in tribunale, se non fosse intervenuta l’acquisizione, sottolinea il manager. “Sono investimenti che comunque si dovevano fare -ha spiegato l’Ad- e che ci porteranno, in ogni caso, ad avere perdite anche negli anni futuri, prima di mettere in sicurezza tutta la rete”.

Una rete che però è stata salvata, e con essa molte persone. Una rete che ha il vantaggio di essere molto complementare rispetto a quella precedentemente in mano a Conad e che permette oggi al consorzio bolognese di confermare la leadership conquistata nel 2019 affermandosi in alcune regioni, dove Conad era particolarmente debole, come Marche (area nella quale ora è leader, prima aveva una quota trascurabile), Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. “Abbiamo rilevato 182 punti di vendita, 130 dei quali sono nelle regioni dove eravamo più deboli -prosegue Pugliese-. Abbiamo fatto investimenti per 120 mln euro in Margherita Distribuzione per il piano di uscita su base volontaria e incentivata; altri 50 mln sono stati investiti per interventi di ricollocazione diretta e indiretta dei negozi e del personale, mentre 180 mln sono quelli che stanno investendo le cooperative per le ristrutturazioni. In totale nell’area delle persone e della struttura della rete abbiamo investito 350 milioni totali, che si sommano alla perdita di 400 mln che ha avuto Auchan quest’anno”.

Alcuni dei 182 negozi Conad sono ora gestiti da personale ex Auchan, in tutto 40 persone, che ha scelto la strada dell’imprenditoria, con la formazione e il sostegno economico di Conad.

Oltre ai 182 negozi ex Auchan passati alla rete Conad, altri 101 ex Auchan sono già oggi in mano ad altri operatori di mercato, selezionati da Conad che ha chiesto la garanzia di tutelare i posti di lavoro, mentre altri 18 negozi sono in fase di ratifica del contratto di cessione, prevista comunque entro i primi 15 giorni di gennaio 2021.

Conad-Auchan, le persone

Uno dei temi più delicati dell’operazione ha riguardato il personale (6.200) sia dei punti di vendita sia della struttura centrale di Auchan, resasi ridondante poiché sovrapposta a quella Conad. Rispetto alla promessa di un anno fa di ridurre al massimo gli esuberi (per un totale di 1.000), Conad è andata oltre: ad oggi sono ancora 500 le persone da ricollocare. “Dei 6.200 iniziali, 3.100 sono stati assunti in Conad – precisa Pugliese-: in Auchan il costo del personale incideva per il 18,4% sul totale delle vendite, mentre per il resto del retail, Conad compreso, un’incidenza ragionevole si aggira sul 13-14%. Differenze importanti, che, oltre all’incognita Covid mettono i punti di vendita in difficoltà nel reggere economicamente. Per noi la strada è quella di incrementare il fatturato nei prossimi 1-2 anni in modo da ridurre questa incidenza“.

Inoltre, un certo numero di persone ha aderito alla mobilità volontaria: 1.700 nell’ambito della rete e 744 dalla sede.

In Conad sono state ricollocate 2.121 persone, con 400 delle quali si stanno ancora definendo gli ultimi passaggi. Per i 500 rimasti, Conad sta spingendo perché siano ricollocati presso le insegne alle quali il Consorzio sta cedendo gli ultimi spazi di vendita, anche a costo di rinunciare a canoni più redditizi. Un nome per tutti e un ringraziamento fra i tanti al Gruppo Oviesse.

“L’anno scorso di questi tempi le crisi aziendali erano diverse -aggiunge Pugliese-: Alitalia, con 6.000 persone in esubero Ilva a Taranto con 6.000, Mercatone Uno con 1.500 persone, oltre che l’Electrolux a Napoli. A distanza di 12 mesi dalla nostra dichiarazione alla conferenza stampa del 2019, tutte le altre crisi sono ancora in piedi con gli stessi esuberi e nessuna pianificazione di intervento. Ben diversa, invece, la situazione del personale ex Auchan, a conferma del nostro focus sulle persone”.

Fonte: mark-up.it

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