Inditex chiude quasi 100 store di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius in Cina

Inditex procede alla chiusura degli store fisici di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius in Cina pronta a scommettere solo sulla loro presenza e-commerce. A renderlo noto è Wwd, citando informazioni ottenute da molteplici fonti e precisando che a restare attivi saranno gli e-shop dei marchi e la loro presenza su Tmall. I punti vendita fisici di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius potrebbero abbassare la serranda già a fine mese. Il gruppo spagnolo del fast fashion procede dunque a un’auto-selezione degli asset con cui presidiare il principale mercato asiatico. Se i marchi di youngwear saranno acquistiabili, nell’Ex Celeste Impero, solo online, il marchio ammiraglio Zara, così come Massimo Dutti, Oysho e Zara Home manterranno invece i loro store brick and mortar.

Secondo quanto riferito da Modaes, attualmente, Bershka conta 34 negozi in Cina Continentale, Pull & Bear 37 e Stradivarius 22, ma in passato erano di più. Il gruppo ha infatti iniziato a chiudere i punti vendita fisici dei tre brand già lo scorso anno. “Le tre catene – si legge sulla testata spagnola – sono entrate nel mercato cinese nel 2009, con lo scoppio della crisi finanziaria in Occidente”.

“Un ex venditore del negozio Bershka di Grandview Mall, a Guangzhou, il più grande punto vendita nel sud della Cina – spiega Wwd -, ha affermato che il marchio ha liquidato l’inventario da giugno 2020, prima di chiudere definitivamente il negozio a luglio. Pull & Bear e Stradivarius hanno chiuso i loro negozi nello stesso luogo rispettivamente ad agosto e ottobre”. Ad oggi nessuna conferma ufficiale sarebbe arrivata dal gruppo Inditex.

L’azienda fondata da Amancio Ortega ha archiviato il terzo trimestre con un fatturato pari a 6,1 miliardi di euro, contro i 7 miliardi dello stesso periodo del 2019, registrando una riduzione del 14 per cento. L’utile netto è stato pari a 866 milioni di euro, in crescita rispetto al secondo trimestre, ma in calo del -26% rispetto all’anno scorso. In progressione l’online che ha registrato una crescita del 76% a valuta costante. Per quanto riguarda i primi nove mesi dell’anno fiscale, il fatturato del colosso spagnolo è stato di oltre 14 miliardi di euro, con una flessione del 28,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Entro il 2022 – aveva spiegato Inditex lo scorso giugno – l’e-commerce dovrebbe generare il 25% dei ricavi totali, confrontandosi con un’incidenza del 14% nel full year 2019.

Le chiusure di Inditex, riflette la stampa internazionale, riflettono le strategie di risposta della società alla pandemia. Nel 2020 il player di Arteixo aveva dichiarato di voler chiudere i negozi più piccoli, per concentrarsi su quelli di maggiori dimensioni. Entro il 2022 potrebbero essere dismessi fino a 1.200 negozi. A essere potenziato sarà, per contro, il canale digitale.

Fonte: pambianconews.com

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