Kering e Cartier alleati per i gioielli sostenibili

Un patto targato Kering e Cartier (gruppo Richemont) per la sostenibilità nel segmento della gioielleria. È la Watch & Jewellery Initiative 2030, annunciata nelle scorse ore con una nota congiunta dei due colossi e che punta a riunire i brand di orologeria e gioielleria di tutto il mondo per intraprendere un viaggio collettivo verso un futuro a basso tenore di carbonio e garantire che il comparto produca risultati positivi per il pianeta e per le persone. “Guidati dalla comune convinzione che gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) globali e le aspirazioni ad un settore sostenibile si possano conseguire solo attraverso iniziative di collaborazione”, si legge nel comunicato stampa, Cartier, su delega di Richemont, e Kering, in partnership con il Responsible Jewellery Council (Rjc), si sono unite per ampliare e rafforzare la loro azione.

Gli impegni promossi dalla Watch and Jewellery Initiative 2030 si trovano al cuore stesso degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, e l’iniziativa contribuisce all’obiettivo 17, ‘partenariati per gli il raggiungimento degli obiettivi’. La proposta, aperta a tutti gli attori del settore orologeria e gioielleria, si fonda su forti progetti e organizzazioni esistenti nel settore, quali il Responsible Jewellery Council (Rjc) e i Science Based Target (Sbt), e include nuove aree di interesse basate sulla scienza, come obiettivi climatici, protezione della biodiversità e innovazione nei materiali e nei modelli di business, con l’intento di incoraggiare e rendere possibile la trasformazione e l’innovazione del settore.

L’impegno a rispettare i Science-based Target per il clima include, tra le altre, azioni di decarbonizzazione in tutti gli ambiti, introduzione di energia 100% rinnovabile in tutte le operazioni entro il 2025 ed estensione all’intera catena di valore, con gli impegni assunti da fornitori e partner della distribuzione entro il 2030. Come impegno minimo entro il 2022, i brand aderenti all’iniziativa devono misurare e prioritizzare il loro impatto su biodiversità e acqua in tutto il loro sourcing di materie prime fondamentali, usando un quadro credibile e scientificamente comprovato.

I brand aderenti all’iniziativa devono diventare membri del Responsible Jewellery Council (Rjc) e ottenere la certificazione ai sensi del Codice di Condotta nei due anni seguenti. Tra gli impegni, figurano il supporto alla certificazione del 100% dei fornitori tier 1 entro il 2025 e del 60-80% dei fornitori tier 2 entro il 2030, l’annullamento dell’esposizione dei dipendenti e della natura ai rischi chimici e azioni in tutto il settore per abbracciare diversità, equità e inclusione, per guidare un cambiamento positivo. “Poiché il settore dell’orologeria e della gioielleria si fonda sulle preziose risorse della terra e sul know-how delle persone di tutto il mondo che si collocano nelle sue catene di valore – ha commentato Cyrille Vigneron, presidente e CEO di Cartier, è diventato ancora più chiaro l’imperativo di agire solidalmente nel produrre un impatto più positivo. Siamo felici di poter incrementare i nostri sforzi verso un settore più sostenibile, insieme a Kering e in collaborazione con il Responsible Jewellery Council, e di invitare altri operatori del settore a unirsi a questa iniziativa”.

Questo tipo di impegno non è una novità per il gruppo Kering. Nel 2019, in previsione del vertice del G7, Emmanuel Macron aveva infatti affidato a François-Henri Pinault, presidente e CEO del gigante di Parigi, il compito di riunire e coinvolgere gli attori più importanti nel campo della moda e tessile, con la finalità di definire obiettivi concreti per ridurre l’impatto ecologico causato dal proprio settore. Da qui era nato il Fashion Pact, che riunisce i CEO di oltre 60 aziende leader mondiali della moda e del tessile. A ottobre 2020, quindi a un anno dalla sua creazione, il numero dei membri del Fashion Pact era raddoppiato. Le aziende firmatarie provengono da diversi settori e 14 Paesi. Le aziende del Fashion Pact rappresentano oggi oltre 200 brand e 1/3 dell’industria della moda.

Fonte: pambianconews.com 

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