Meno out of home nel “Next Normal” degli italiani

Il Rapporto Coop 2020, presentato in anteprima a Milano, fotografa come di consueto lo scenario economico, i consumi e gli stili di vita degli italiani. Dalla mole di dati e analisi emerge, com’era lecito attendersi, il vero e proprio shock determinato dalla pandemia. Uno tsunami che ha provocato la più grande recessione dal secondo dopoguerra, impattando inevitabilmente sulla vita degli italiani. Il Rapporto sottolinea che in pochi mesi ci siamo ritrovati in una sorta di “bolla”, confinati nel presente e rifugiati dentro comfort zone protette (la casa, gli affetti familiari, il vicinato). Nella spending review degli italiani, l’ultima “trincea” è il cibo, che ritrova una nuova centralità nella vita domestica e diventa homemade, digital, safe e sostenibile.

IL FUORI CASA SOFFRE
A fare le spese della mutata realtà e del nuovo approccio ai consumi degli italiani, è proprio il fuori casa. In un contesto nel quale gli spostamenti diventano di corto raggio e ci si rifugia nel nido domestico, non stupisce la frenata dei consumi out of home, peraltro cresciuti costantemente in questi ultimi anni.

D’altronde, rispetto all’anno scorso il 73% degli italiani ha modificato i suoi comportamenti di spesa in un’ottica di risparmio. Una percentuale più alta rispetto a Spagna (68%), Regno Unito (65%), Francia (62%) e Germania (41%). Non a caso, i pasti fuori casa rappresentano, insieme con i viaggi, una delle voci più colpite dalla spending review dei connazionali: il 54% dichiara di avere risparmiato in questo ambito rispetto al 2019 e il 32% afferma che continuerà a risparmiare sul ristorante anche quando le condizioni economiche miglioreranno. Risparmi netti anche per l’intrattenimento extra domestico: il 44% ha già “tagliato” questa voce e il 22% conta di farlo in futuro.

BENE HOME DELIVERY E TAKE AWAY
Un duplice effetto di questi trend è, da un lato, la rinata “passione” per l’home cooking e, dall’altro, un crescente ricorso a take away e home delivery, molto utilizzati soprattutto durante il lockdown. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, le vendite in questo ambito si attesteranno quest’anno a 706 milioni di euro, contro i 592 milioni del 2019. L’Osservatorio Lockdown di Nomisma prevede che nel 2021 l’82% degli italiani utilizzeranno questi servizi: erano il 68% nel 2019. I principali driver dell’ordine a domicilio/asporto? Mangiare qualcosa di speciale (50%), cambiare (36%) ed evitare per una volta di cucinare (34%).

Fonte: foodserviceweb.it

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