Outlet Scalo Milano applica il canone variabile ai partner per tutto il 2020

L’impatto del Coronavirus sul tessuto produttivo del paese è sempre più evidente (in negativo) sulla maggior parte dei comparti industriali del nostro Paese: il settore outlet, collegato a quello della moda, della ristorazione e dell’intrattenimento è stato particolarmente colpito dai provvedimenti adottati per contenere l’epidemia.
In attesa dell’avvio della fase di progressiva normalizzazione delle attività commerciali, Scalo Milano Outlet & More sta preparando la propria strategia di reazione e rilancio, in una logica di dialogo e ascolto continuo delle esigenze dei propri partner. Uno dei temi più dibattuti di questa fase, infatti, ha riguardato il pagamento dei canoni per i negozi che stanno all’interno dei centri commerciali e outlet chiusi da più di un mese.

Scalo Milano è stata una delle prime strutture ad aprire un dialogo in tal senso rappresentando una sorta di «laboratorio sperimentale» a cui guardare con interesse. Gli azionisti dell’outlet milanese, di concerto con la direzione, hanno deciso di convertire il pagamento dei canoni di locazione, fino a dicembre 2020, in una forma più consona all’attuale circostanza privilegiando la parte variabile. I partner, attraverso questo provvedimento, si impegneranno a sostenere Scalo Milano Outlet & More pagando quindi una percentuale sul fatturato per i restanti trimestri del 2020.

L’appello
«Abbiamo voluto puntare fortemente sul futuro del progetto outlet – dichiara Davide Lardera, amministratore delegato di Scalo Milano Outlet & More – estendendo i primi provvedimenti presi. Crediamo che questa decisione possa offrire respiro ai nostri brand partner e contribuire alla rifocalizzazione sul futuro del nostro centro. È una sfida difficile, ma i nostri azionisti hanno dimostrato ancora una volta senso di visione prospettica e volontà di fare un investimento importante per consolidare ulteriormente la relazione con i nostri partner nel lungo periodo». La particolarità degli outlet è quella di essere in gran parte all’aperto e con la possibilità di contingentare e controllare gli ingressi. «Ci stiamo già dotando di termoscanner — continua Lardera — e di tutti gli strumenti di sicurezza per aumentare il controllo sanitario, avremo un sistema di sanificazione costante e in più siamo all’aperto. Chiediamo alla Regione Lombardia una commissione che valuti la specificità delle singole attività commerciali. Nella fase di ripartenza sarebbe utile distinguere metrature, parti all’aperto, capacità di controllo e non fermarsi solo alle tipologie commerciali».

Fonte: corriere.it

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