Retail Institute e Italia Circolare insieme per un White Paper dedicato alla transizione sostenibile del Retail

Nella cornice del Green Retail Lab, il progetto nato con l’obiettivo di supportare le aziende del settore nella realizzazione di un’economia sostenibile, svilupperemo un percorso di approfondimento attraverso la pubblicazione periodica di contenuti e best practice di realtà che hanno già introdotto criteri e modelli di sviluppo sostenibile, implementando con successo strategie green-oriented. I contenuti raccolti confluiranno in un più ampio White Paper.

Con piacere iniziamo questo percorso con l’introduzione a cura del Direttore di Italia Circolare, Partner del progetto.

Per un futuro sostenibile del retail

Retail Institute e Italia Circolare insieme per un White Paper dedicato alla transizione sostenibile delle imprese della distribuzione.

di Paolo Marcesini

 

Il rispetto per la Terra e le sue risorse, la sostenibilità ambientale e l’economia circolare insieme rappresentano il nuovo modello di sviluppo e competizione basato, su un’economia davvero “a misura d’uomo”.

Guardiamo un paio di numeri. Il primo: cinquecento miliardi di tonnellate. È la quantità di risorse consumata globalmente nell’arco degli ultimi sei anni, tra la COP21 di Parigi nel 2015, l’anno in cui vennero presentati al mondo i 17 SDGs, gli obiettivi di sostenibilità su cui si basa l’Agenda di Parigi, 2030/50 e la COP26 di Glasgow, che si è tenuta pochi mesi fa e che per la prima volta ha visto tutti i paesi del mondo schierarsi a favore della lotta contro crisi climatica.

Secondo il Circularity Gap Report, il documento che fotografa lo sviluppo dell’economia circolare nel mondo, oltre il 90% delle risorse estratte e consumate non ritorna nei cicli produttivi, ma diventa rifiuto, si perde, erode l’equilibrio. L’economia mondiale è oggi circolare solo per l’8,6%. Recupera quindi solo una piccola percentuale delle risorse che usa. Il futuro se andiamo avanti così, molto semplicemente, non esiste.

Eccola la transizione. Una transizione che ha bisogno per realizzarsi di una vera e propria metamorfosi. Dobbiamo passare da un modo di fare e di esistere ad un altro modo di fare e di esistere, da un’economia basata sui consumi ad un’economia della sostenibilità.

In questo contesto il Retail è la cerniera ideale che unisce la produzione e il consumo, la materia con la sua rigenerazione, il benessere della terra e degli animali con il benessere dell’uomo. Parlare di sostenibilità e Retail definisce il modo in cui vogliamo cambiare tutti i giorni, ogni volta che decidiamo di produrre, distribuire e acquistare un prodotto o un servizio e lo usiamo.

Per questo Retail Institute e Italia Circolare insieme hanno deciso di iniziare a raccontare il cambiamento sostenibile delle imprese del Retail. Un processo che non inizia a adesso ma che negli ultimi anni sta subendo una profonda accelerazione sostenuta dall’urgenza della riduzione degli impatti ambientali causati dalla produzione e dal consumo, dall’innovazione legata alla ricerca e lo sviluppo che consente soluzioni sino a poco tempo fa inimmaginabili, dalla spinta dei consumatori che sempre di più dichiarano la volontà di fare acquisti consapevoli utili al proprio benessere personale e a quello del pianeta.

Parliamo di riduzione degli imballaggi, efficientamento energetico dei punti vendita, una migliore gestione dei rifiuti, l’ottimizzazione della logistica, il delivery, sostenibilità nutrizionale, lotta contro ogni forma di spreco a partire da quello alimentare, l’educazione dei consumatori a riconoscere la sostenibilità dei prodotti e il loro diritto al riuso e la riparazione.

Parlare di Retail significa quindi parlare del futuro della condizione del nostro Pianeta. Spetta a noi. Siamo noi la generazione della transizione e tutti quelli che verranno dopo di noi, se falliremo, rischieranno di non volere più cose che non potranno mai più avere. E sarà solo colpa nostra.

Il più importante, innovativo, essenziale e convincente saggio di economia civile uscito negli ultimi anni è l’Enciclica di Papa Francesco, Laudato si’. Il Papa mette in guardia dalle gravi conseguenze dell’inquinamento e da quella “cultura dello scarto” che sembra trasformare la terra, “nostra casa, in un immenso deposito di immondizia”.

Occorre globalizzare modelli produttivi diversi, basati sul riutilizzo, il riciclo, l’uso limitato di risorse non rinnovabili.

Parliamo di allungamento dell’utilizzo delle risorse, ottimizzando il loro uso e allungando la vita dei prodotti, del loro riutilizzo, della produzione di materie prime seconde generate dagli scarti di lavorazione e del loro riutilizzo e di economia della condivisione e di quella frase facile da dire come slogan ma difficile da attuare che recita la nascita di un nuovo paradigma produttivo all’insegna del “da cosa rinasce cosa”.

 

Il Retail su questo fronte è in prima linea.

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