Richemont affida l’IT ad Amazon

Richemont ha annunciato che sta spostando la sua intera infrastruttura IT aziendale su Amazon Web Services (Aws). Il trasferimento comporterà la chiusura dei suoi data center europei e la migrazione delle sue stazioni aggiuntive di Hong Kong e negli Stati Uniti ad Aws entro la fine del 2022. La parent company di Cartier, Montblanc e Iwc, è pronta a trasportare più di 5mila macchine virtuali e 120 istanze SAP su Aws, nell’ambito di una strategia di trasformazione digitale che mira a modernizzare la sua infrastruttura, aumentare la sicurezza e dare priorità all’automazione delle operations in tutto il mondo.

“Aws è parte integrante del nostro processo di trasformazione digitale, dal momento che siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per servire al meglio i nostri clienti, snellire i nostri processi e competere globalmente – ha dichiarato Kim Hartlev, group chief information officer di Richemont -. Aws, grazie alla sua esperienze e alla sua infrastruttura globale altamente performante, ci darà agilità, sicurezza e la scalabilità di cui abbiamo bisogno per lanciare i nostri nuovi business processes e i nostri nuovi modelli di servizio”.

Tramite le avanzate possibilità di cloud offerte da Aws verranno dunque seguiti processi come la gestione delle risorse, le attività di planning, accounting, supply chain management e manifacturing. A beneficiarne saranno inoltre le opzioni e-commerce. La partnership consentirà, ad esempio, all’azienda di personalizzare le esperienze di acquisto sui propri canali online.

Negli scorsi giorni Richemont ha confermato di essere in trattative avanzate con Farfetch per trasformare la sua controllata in perdita Yoox-Net-a-Porter (Ynap) in una piattaforma industriale neutrale, dando seguito alle indiscrezioni delle scorse settimane sul rafforzamento dell’alleanza Johann Rupert-José Neves. Il gruppo di Ginevra ha chiuso i sei mesi al 30 settembre scorso (per la società è la prima metà dell’esercizio 2021-22) con profitti per 1,249 miliardi di euro, a +686% sullo stesso periodo del 2020, duramente penalizzato dalla pandemia, e a +44% sui livelli del 2019. Il dato ha superato le attese del consensus Refinitiv, fermo a 1,151 miliardi di euro. Nel periodo le vendite si sono portate oltre gli 8,9 miliardi di euro, in aumento del 63% sullo stesso periodo del 2020 e a +20% sul 2019. A livello delle diverse divisioni, sono sempre le maison di gioielleria a registrare il delta di crescita maggiore, seguite dagli Specialist Watchmakers e dagli Online Distributors.

Fonte: pambianconews.com 

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