Stellantis e Mercedes inaugurano la prima gigafactory europea di batterie per auto elettriche

Il primo dei tre blocchi del polo delle batterie realizzato da Acc, una joint venture tra Stellantis, Total Energies e Mercedes, è stato inaugurato. La prima fabbrica europea di batterie per auto elettriche da 13,4 GWh, situata a Billy-Berclau, nel nord della Francia, è stata presentata davanti a Yann Vincent, ceo di Acc, Carlos Tavares, ceo di Stellantis, John Elkann, presidente di Stellanti,s e Ola Kallenius, ceo di Mercedes, oltre a figure istituzionali francesi e italiane.

Vincent ha spiegato che questo è solo il primo passo di un progetto colossale che prevede la creazione di altre due gigafactory in Germania (a Kaiserslautern) e in Italia (a Termoli), che inizieranno la produzione nel 2025 e nel 2026. A partire dal 2030, ha aggiunto il ceo di Acc, i tre stabilimenti europei avranno ciascuno una capacità di 40 GWh e impiegheranno circa duemila dipendenti. Insieme, produrranno complessivamente 2,5 milioni di batterie all’anno per equipaggiare le auto elettriche di Stellantis e Mercedes.

Con un investimento di 7 miliardi di euro, supportato anche da fondi pubblici, il progetto di Acc contribuirà alla transizione verso la mobilità sostenibile. Soddisfazione condivisa anche da Elkann: “”Qui siamo nel futuro, è un grande progetto europeo”, ha commentato.

Il primo polo europeo di Acc
“Oggi”, si legge in una nota di Acc firmata dal ceo Vincent, “le batterie rappresentano circa il 40% del costo totale di un veicolo elettrico e sono per lo più prodotte in Asia. Tre anni fa, Acc è stata fondata per rivoluzionare l’industria delle batterie e sviluppare trasporti su veicoli elettrici ad alte prestazioni, accessibili e decarbonizzati per tutti gli europei. Questo nuovo attore chiave europeo nel settore delle batterie è una risposta a molteplici sfide: controllare la catena di produzione, ritrovare una vera sovranità industriale per la mobilità elettrica e ridurre l’impatto ambientale delle batterie accorciando significativamente le distanze di trasporto”.

Fonte: forbes.it

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