Tesco, Walmart e Target: quando la crisi per la grande distribuzione diventa un’opportunità (grazie all’ecommerce)

La crisi innescata dalla pandemia si sta rivelando un’opportunità, forse inattesa, per la grande distribuzione: e la chiave della crescita è l’ecommerce. Diversi player del settore hanno infatti modificato il loro modello di business durante il lockdown, quando gli acquirenti si sono buttati in massa sul canale online, e il cambiamento sembra ormai un processo inevitabile. La britannica Tesco ha appena annunciato la creazione di 16mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato dopo il lockdown, proprio per far fronte alla “crescita eccezionale” del business online: tra i neoassunti ci saranno 10mila addetti che si occuperanno di prendere fisicamente dagli scaffali gli articoli ordinati dai clienti e tremila autisti per le consegne. Molti di loro avevano iniziato a lavorare con contratti temporanei durante la pandemia, e il fatto che i loro contratti vengano confermati è fortemente indicativo del consolidamento del trend.

I numeri parlano chiaro: i clienti online di Tesco in Gran Bretagna sono passati dai 600mila di inizio emergenza ai quasi 1,5 milioni attuali. Prima della pandemia, circa il 9% delle vendite della catena veniva effettuato online, mentre ora la percentuale è salita al 16%, per un valore di oltre 5,5 miliardi di sterline nel solo 2020. “La crisi si è tradotta in un “aumento formidabile della ‘taglia’ del mercato online degli alimentari in UK”, ha osservato Clive Black, analista di Shore Capital. “E non sembra proprio, almeno non sembra questa l’idea dei vertici di Tesco, che si possa tornare ai livelli del pre-pandemia“. Per l’esperto la crescita dell’ecommerce sta aumentando anche i margini di profitto del settore. “Se il mercato cresce, entrano in gioco anche le economie di scala” e non c’è più bisogno, per esempio, di attrarre i consumatori offrendo buoni sconto e coupon. Il passaggio verso l’ecommerce fa sì che l’industria sperimenti una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse umane e degli spazi, portando così a un aumento dei margini.

Le nuove assunzioni della catena sembrano una boccata d’ossigeno nel panorama, estremamente cupo, dei tagli al personale del settore del retail: ma la vera novità è l’emergere di una netta divergenza tra i percorsi dei player presenti online, che vengono ovviamente avvantaggiati, e quelli di chi resta fedele al negozio fisico, che invece va incontro a un destino diverso. Per esempio, sempre in UK di recente Marks & Spencer ha annunciato settemila tagli in tre mesi, mentre Debenhams ha svelato un piano che prevede 2500 esuberi. E anche nel settore della gdo alimentare i percorsi sono differenti: catene di discount come Aldi e Lidl, che da sempre hanno puntato sui prezzi ultraconvenienti per mettere pressione alla concorrenza, non offrono servizi online e rischiano quindi di restare indietro rispetto a società come Tesco, ma anche Sainsbury’s e Asda, che invece hanno visto le vendite online impennarsi.

Anche negli Usa la pandemia si è rivelata un periodo positivo per i grandi della gdo: nel secondo trimestre Target ha riportato la più consistente crescita percentuale delle vendite nella sua storia, mentre Walmart ha raddoppiato le vendite online, Home Depot le ha viste crescere del 23% nel trimestre e Wayfair ha riportato ricavi in crescita dell’80% anno su anno. Un successo che ha varie ragioni: da un lato il fatto che molte di queste catene offrono la possibilità di comprare una vasta gamma di prodotti – alimentari ma anche abbigliamento, elettronica e articoli per la casa – nello stesso posto, una comodità particolarmente apprezzata durante la crisi sanitaria. Ma a portare acqua al mulino dei grandi retailer Usa, come osserva il New York Times, è stato il fatto di possedere solide piattaforme di ecommerce, che ha consentito loro di venire incontro alle esigenze dei consumatori che durante la pandemia hanno preferito non andare fisicamente nei negozi. “Nel corso della crisi abbiamo approfondito il nostro rapporto con i clienti e abbiamo introdotto molti di loro ai nostri servizi online”, ha spiegato il ceo di Target, Brian Cornell. La catena ha guadagnato 10 milioni di consumatori digitali durante la prima metà dell’anno.

La crescita dell’ecommerce nella gdo rappresenta una grande opportunità per l’intera economia, perché consente di mantenere intatte le catene di approvvigionamento e soprattutto assicura posti di lavoro. Tuttavia, esiste un rovescio della medaglia e riguarda le piccole realtà, che non possono competere con i giganti del calibro di Walmart e Target e la cui sopravvivenza, già messa in pericolo dalla pandemia, viene ulteriormente minacciata dall’avanzare delle vendite online.

Fonte: it.businessinsider.com

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