Uniqlo sbarca a Milano

In piazza Cordusio, tre dei quattro palazzi storici che fino a poco tempo ospitavano le sedi di Unicredit, Poste Italiane e dello studio legale Dla Piper e Commerzbank (oltre a esercizi commerciali), al momento sono in fase di ristrutturazione. E soprattutto sono sfitti, dopo che tra 2015 e 2016 le rispettive proprietà sono passate di mano. E se i cinesi di Fosun hanno messo sul piatto la cifra di 345 milioni per garantirsi Palazzo Broggi, già sede della banca che ora ha spostato il quartiere generale in piazza Gae Aulenti, il fondo Usa Blackstone aveva investito 130 milioni per rilevare l’immobile nel quale c’era la sede delle Poste. Mentre il gruppo americano Hines ha staccato un assegno da 130 milioni per rilevare da Sorgente sgr l’altro stabile che si affaccia su piazza Cordusio e via Dante, a 200 metri dal Duomo. 

Hines sta per definire il contratto di locazione con uno dei marchi emergenti di moda low cost, la giapponese Fast Retailing, che porterà nel capoluogo lombardo il marchio Uniqlo. Si tratta della quarta catena d’abbigliamento su scala mondiale, che contende lo scettro alla spagnola Inditex (Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho), leader indiscussa di settore, e alla svedese H&M. Il gruppo nipponico fa riferimento all’imprenditore Tadashi Yanai, uomo più ricco del Giappone e 56° al mondo con un patrimonio stimato dalla rivista Forbes in 17 miliardi di dollari. La decisione di sbarcare a Milano era nell’aria da tempo, si dice nel mondo della moda, ma solo ora i proprietari del marchio Uniqlo, reso famoso in tutto il globo dal tennista Novak Djokovic, numero uno della classifica Atp, che da alcuni anni ne è il testimonial per eccellenza (contratto quinquennale da 6 milioni di dollari all’anno). 
La catena giapponese, dopo aver conquistato il mercato nazionale (oltre 800 store che garantiscono un fatturato annuo di 7 miliardi di euro, ebit di 897 milioni), sta espandendosi su scala mondiale: Cina (450 negozi), Stati Uniti (44 punti vendita) Hong Kong, Taiwan, Singapore, Malesia, Indonesia, Thailandia, Australia Russia e in Europa, Francia, Germania e Belgio. Mancava in Italia, uno dei mercati ritenuti tra i più interessanti da conquistare. E ora, se l’accordo con Hines verrà siglato in tempi rapidi, si potrà avviare il cantiere per inaugurare, probabilmente a metà del prossimo anno, il negozio di Milano.

tratto da Milano Finanza

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