Zalando porta i negozi sul web. Perché “la moda sarà connessa”

Zalando mira a posizionarsi come “starting point for fashion” o, più semplicemente, come punto di partenza e di riferimento per la moda e il retail. Ad affermarlo è stato Riccardo Vola, general manager Italy and Spain del gigante europeo dell’e-commerce, in occasione del 26° Pambianco-PwC Fashion Summit. L’executive ha sottolineato come il futuro del comparto sarà legato a digital, sostenibilità e diversity & inclusion.

Zalando è uno dei colossi e-commerce del panorama europeo. Può darci qualche numero macro dell’azienda?
Siamo una piattaforma leader dello shopping online, siamo sugli otto miliardi di euro di fatturato nel 2020 e sui 200 milioni di ordini, siamo presenti in 23 Paesi e siamo quotati in Borsa in Germania. L’azienda sta crescendo bene e abbiamo grandi ambizioni per il futuro.

Avete lanciato il servizio Connected Retail che vi porta ad avere un rapporto ibrido con il B2b perché lavorate anche con la distribuzione wholesale. Come funziona?
Abbiamo lanciato Connected Retail in Italia molto recentemente, è un servizio che per noi è fondamentale, diamo la possibilità ai negozi fisici di connettersi su Zalando e vendere direttamente dandogli l’accesso a più di 45 milioni di consumatori. La nostra visione è quella di essere lo “starting point for fashion” e, a tal fine, crediamo che la strategia di piattaforma sia fondamentale per raggiungere questa visione: connettendo direttamente i marchi e i negozi possiamo soddisfare sempre più domanda. In futuro sarà tutto connesso. Al momento siamo presenti con Connected Retail in 13 Paesi inclusa l’Italia e più di 5mila negozi. Quest’anno, finora, grazie a questo servizio abbiamo offerto 500 marchi incrementali in più e oltre 10 milioni di prodotti in più che non avevamo; se guardiamo al futuro vediamo ancora tantissimo spazio di crescita. Tra le nuove funzionalità che lanceremo ci sarà il ‘click and collect’, e daremo inoltre al negoziante la possibilità di crearsi la sua pagina dentro Zalando come già possono fare i marchi. In futuro il consumatore potrà seguire il negozio e creare un rapporto di fiducia.

In futuro, che peso avrà questo servizio sul vostro business?
Non abbiamo un numero specifico da condividere, però la nostra ambizione sul 2023 è che la quota di business che arriva da marchi e negozi connessi sia più o meno il 40% del nostro gmv, un numero abbastanza significativo. Attraverso questo modello, il brand ha inoltre il controllo totale con la possibilità di scegliere prezzo e assortimento dei prodotti.

Oggi voi avete moda, gioielli e cosmetica. In Italia avete in programma novità o servizi aggiuntivi?
Noi abbiamo moda, accessori di tutti i tipi, cosmetica e beauty. L’Italia per noi è un Paese fondamentale, uno dei più grandi mercati della moda nonché uno dei Paesi che sta crescendo maggiormente ed è uno di quelli nel quale abbiamo investito di più. L’anno scorso abbiamo aperto un grossissimo centro logistico a Nogarole Rocca, nei pressi di Verona, e abbiamo lanciato Connected Retail poco tempo fa. In primavera, poi, abbiamo lanciato Second Hand e, a questo proposito, voglio sottolineare che nella moda di seconda mano noi vediamo la dinamicità di mercato esplodere, ci sono stime che dicono che tra 5-10 anni questo segmento sarà più grande del mercato di ‘prima mano’. Riscontriamo questo interesse direttamente sulla nostra piattaforma, dove l’assortimento di seconda mano è passato da 20mila a 200mila prodotti. Ci teniamo inoltre a rendere il processo di vendita semplice per i clienti, garantendo gli stessi benefici e le stesse facilità di uso che applichiamo al mercato di ‘prima mano’. Si tratta di una terza categoria di interlocutore, oltre al brand e al negozio, anche il consumatore può vendere a Zalando. Infine, l’ultimo servizio che abbiamo lanciato più di recente è Zalando Plus, un servizio che diamo in cambio di una quota annuale che dà la possibilità di avere prodotti spediti più in fretta con la possibilità di riceverli anche la sera dopo, che conferisce l’accesso ad un customer service più veloce, ma soprattutto che garantisce l’accesso alle capsule collection ed edizioni limitate prima del resto dei consumatori della piattaforma, andando a creare così un rapporto più intimo col cliente.

Dal vostro punto di vista, quali sono i trend che prevedete per il prossimo futuro, su cui si giocherà l’attenzione dei clienti dell’e-commerce?
Crediamo che il futuro del mondo fashion è connesso e vediamo tre trend principali. L’innovazione e la digitalizzazione sono fondamentali, così come dare la possibilità ai negozi di vendere attraverso la nostra piattaforma. La sostenibilità è assolutamente una priorità nel mondo della moda, come dimostrano tantissime ricerche di mercato. Nel 2020 siamo passati dal 20% dei nostri active customers orientati verso prodotti più sostenibili al 50%, ne è la dimostrazione anche il fatto che i filtri per la ricerca green siano sempre più usati. Crediamo in un futuro in cui bisogna bilanciare gli aspetti economico-aziendali e gli aspetti di impatto sul pianeta; abbiamo lanciato la nostra strategia di sostenibilità nel 2019 e operiamo carbon neutral dallo stesso anno. Infine, il tema della diversity & inclusion è anch’esso fondamentale, anche da noi in Zalando. Siamo tutti diversi, ed è importante rappresentare ciò sia all’interno della nostra azienda e sia per quanto riguarda la scelta di prodotti che offriamo al consumatore.

Fonte: pambianconews.com 

Vuoi diventare socio

di Retail Institute Italy?