La sfida dei pagamenti elettronici

In futuro colossi del calibro di Amazon, Apple, Facebook, Google e Paypal avranno sempre più peso anche in Europa nel settore dei pagamenti elettronici.

Questi colossi da tempo stanno diversificando i loro servizi, e usano l’enorme quantità di dati a loro disposizione, come preferenze e gusti degli utenti, e non è difficile pensare che in futuro, sempre più vicino, saranno anche banche. Offriranno servizi di pagamenti elettronici che si potranno usare non solo online, ma anche nei negozi. Ma anche pagamenti come bollette, abbonamenti, tasse. Ad esempio da noi Paypal già lo fa, grazie all’accordo con alcune aziende.
Per i consumatori questo potrebbe essere un vantaggio, da tempo si attende una riduzione dei costi sulle transazione con moneta elettronica, e i costi di gestione, non tanto quelli delle carte di credito, ma delle carte prepagate. Nonostante l’enorme diffusione di queste carte i costi come quelli di emissione, canone mensile, ricarica, di prelievo non scendono. Anzi in alcuni casi sono saliti.
Ma per le banche che oggi operano in questo settore potrebbe essere un bel problema, i lori ricavi derivanti dai pagamenti elettronici potrebbero subire una drastica riduzione . Devono correre da subito ai ripari cambiando modelli di business. Ma come contrastare la forza dei colossi americani con i loro brand conosciuti in tutto il mondo, e servizi usati da milioni di persone ?
Non sarà facile, il cambiamento è già iniziato e ancora una volta il sistema bancario italiano vecchio e con problemi strutturali si troverà in difficoltà davanti a un cambiamento epocale.

tratto da affari e finanza

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