arena nuota lontano con Microsoft

Nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco, Mark Spitz scrive le regole del nuoto contemporaneo, vincendo sette medaglie d’oro e stabilendo altrettanti record mondiali. Ad assistere all’imprese c’è un giovane imprenditore, Horst Dassler, che intuisce l’esigenza di aggiornare anche l’abbigliamento della disciplina. Da quel momento la storia del nuoto non è più la stessa e ci sono voluti 36 anni e Michael Phelps per assistere a un’altra impresa olimpica di questo calibro.

Cinquant’anni dopo, il marchio arena è saldo al timone del segmento swimwear, continuando a vestire campioni del livello di Gregorio Paltrinieri, Kyle Chalmers, Sarah Sjöström, Lydia Jacoby, Florian Wellbrock e Florent Manaudou.

“Il nostro obiettivo oggi è di diffondere i valori del nostro ‘Water Instinct’, raggiungendo in modo efficace tanto i campioni medagliati, quanto i nuotatori comuni, che ogni giorno scelgono i prodotti arena per migliorarsi – ha spiegato Andrea Mazzanti, chief information officer di arena -. “In quest’ottica, abbiamo intrapreso un importante percorso di digitalizzazione per creare un dialogo efficace e costruttivo con i nostri clienti naturalmente, ma anche con tutti i potenziali adepti tanto nella vita reale, quanto in quella virtuale. Se per altri sport è più facile intercettare i nuovi need sul campo, penso ai programmi di training della corsa giusta per fare un esempio, il nuoto ha una dimensione, quella dell’acqua appunto, che lo impedisce fisicamente. Ed è proprio su questo tema che arena, lavorando in partnership con Microsoft, vuole andare oltre i limiti, creando una relazione con i nuotatori, dove le loro esperienze siano da stimolo per continuare a creare abbigliamento e accessori sempre più performanti e capaci di anticipare le vere esigenze di chi pratica questo sport, in acqua ma anche nel dopo”.

Nell’era del digitale, agli albori del metaverso, l’azienda con sede a Tolentino sta lavorando su diversi fronti: l’intelligenza artificiale per snellire i processi di analisi, riunire i dati e identificare i modelli rilevanti; la costruzione di un’esperienza distintiva ad alto tasso di personalizzazione. “Oggi il consumatore è sempre più fluido, esposto com’è a stimoli che lo portano a spaziare indistintamente tra social, shop online e fisico – ha continuato il CIO-. Sta ora alle aziende avere la capacità e l’intelligenza di raccoglierne le tracce, i cosiddetti bread crumbs, per formulare un’offerta realmente efficace. Il primo step in questa direzione sta nella creazione di hub, che contenga tutte le informazioni necessarie come il Azure Data Lake di Microsoft, quello successivo consiste nel far confluire tutte le energie risparmiate, in termini di tempo e costi, sulla creatività e sull’ingaggio del cliente”.

E i benefici non si stanno facendo attendere: “L’ottimizzazione dei processi ha un effetto virtuoso che coinvolge tutti i dipartimenti aziendali, dalla prototipia alla sostenibilità, dalla creatività al customer care” – ha concluso Mazzanti -. La tecnologia è l’occasione per promuovere l’innovazione, intesa come costante miglioramento dell’esperienza in acqua ma anche in store. E in questo stiamo valutando come rendere i nostri negozi più coinvolgenti, luoghi da vivere attraverso tutte le potenzialità del reale e del virtuale”.

“Poter lavorare con aziende che fanno la storia del made in Italy, desiderose di innovare, partendo dal proprio heritage, il proprio rapporto con i consumatori rende il nostro lavoro ancora più stimolante. arena è sinonimo di sport e alte prestazioni, che per essere raggiunte richiedono una evoluzione continua. Siamo orgogliosi di come la nostra tecnologia possa essere la piattaforma di progetti di transizione digitale come quello raccontato da arena, per introdurre soluzioni all’avanguardia in grado di rivoluzionare il settore e diventare un punto di partenza per nuovi standard per aziende e consumatori. Grazie all’A.I., i dati raccolti si trasformano in potenti risorse per le aziende, che assieme a noi e ad i nostri partners impareranno ad essere in grado di sfruttarli in maniera vincente,” aggiunge Giacomo Frizzarin, direttore della divisione Small, Medium and Corporate.

Fonte: pambianconews.com 

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